Rosa, stereoscopica, inedita, celebrativa: è con questi aggettivi che possiamo descrivere la 61° edizione del festival di Berlino, in programma dal 10 al 20 febbraio 2011.

Nei prossimi dieci giorni sarà quindi la settima arte a impadronirsi del cielo sopra berlino tra nuove promesse (in cartellone ben quattro opere prime) e mostri sacri. Il tutto si svolgerà sotto l’attento giudizio di Isabella Rossellini, l’illustre presidente della giuria 2011; una piccola rivincita per il nostro paese privo di titoli italiani in concorso.

Si parte questa sera con la proiezione de “Il Grinta”,  il remake diretto dai fratelli Coen candidato a 10 academy award e interpretato da Jeff Bridges, Matt Damon e la giovane Hailee Steinfeld. Quest’ultima ha recentemente ottenuto una nomination all’oscar come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione nel film.

Dopo Venezia, inoltre, anche la berlinale apre le porte al 3D con due registi d’eccezione: Wim Wenders e Werner Herzog, rispettivamente con “Pina” e “Cave of forgotten dream”.

L’italia, anche se fuori dalla competizione ufficiale, è presente con “Gianni e le donne” di Gianni Di Gregorio e, nella sezione Panorama, con “Qualunquemente” di Giulio Manfredonia. Il nostro caro, e bischero, Mario Monicelli invece, scomparso il 29 novembre scorso, verrà ricordato con la proiezione speciale de “Il marchese del grillo”.

Come ogni anno all’interno di “Berlinale Special” ci sarà un’intera sezione dedicata alle culture LGBT: una finestra che racchiude i migliori film internazionali a tematica Gay, Lesbica e Transgender. L’italia ha vinto un Teddy Award nel 2006 con “Improvvisamente l’inverno scorso”, un sentito documetario, diretto da Gustav Hofer e Luca Ragazzi, incentrato sulla questione delle unioni di fatto nel nostro paese.

Nel corso dei prossimi 10 giorni, infine, Cinema Errante proporrà una retrospettiva dal titolo “C’era una volta…Berlino” per ricordare i film che hanno fatto la storia del festival.

Ecco le pellicole in concorso:

Our Grand Despair di Seyfi Teoman (Turchia)
Coriolanus di Ralph Fiennes (Grande Bretagne)
Lipstikka di Jonathan Sagall (Israele)
If not us, who? di Andres Veiel (Germania)
Yelling To The Sky di Victoria Mahoney (USA)
The Future di Miranda July (USA)
The Turin Horse de Béla Tarr (Ungheria)
The Prize di Paula Markovitch (Messico)
Nader And Simin, A Separation di Asghar Farhadi (Iran)
Les contes de la nuit di Michel Ocelot (Francia)
Margin Call di JC Chandor ( USA)
Come Rain Come Shine di Lee Yoon-ki (Corea del Sud)
Sleeping Sickness di Ulrich Köhler (Germania)
The Forgiveness Of Blood di Joshua Marston (USA)
A Mysterious World di Rodrigo Moreno (Argentina)
Innocent Saturday di Alexander Mindadze (Russia)

Fonte: AGI

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