Catch .44 è un film noir indipendente interpretato da Malin Akerman, Forest Whitaker e Bruce Willis, per la regia di Aaron Harvey. Uscito in patria a fine 2011, da noi è arrivato solo in DVD, con un anno di ritardo.

Vi si narra di tre ragazze criminali, Tes, Kara e Dawn, assoldate dal boss Mel per un lavoretto in apparenza facile: si accorgono tardi di essere state incastrate…

Non bastano una sparatoria, uno schizzo di sangue e un po’ di turpiloquio per fare Tarantino. Tuttavia, è ciò che sembra pensare il regista e sceneggiatore Aaron Harvey in questa mediocre pellicola, nella quale tutto pare omaggiare Quentin, dall’ambientazione pseudo-western ai lunghi e sovrabbondanti dialoghi, che trasudano filosofia spicciola e umorismo sarcastico, fino alla violenza mostrata con compiacimento, con tanto di coreografico mexican standoff plurimo. Ma soprattutto, per raggiungere il massimo risultato da questo genere di film bisogna saper raccontare bene una storia, qualità che ad Harvey sembra mancare quasi del tutto: la frammentazione temporale cui la vicenda è sottoposta, che richiama lo schema de Le iene e Jackie Brown, finisce infatti col rendere poco comprensibili alcuni passaggi della trama, sacrificando personaggi con un discreto potenziale di carisma.

Quel che resta, purtroppo, è un B-movie dalle notevoli ambizioni ma dal modesto rendimento, che naufraga tutte le buone premesse della prima parte, abbastanza interessante, di cui sono protagoniste le tre sboccate ragazze, in un’interminabile resa dei conti all’interno di una tavola calda, con sequenze che si ripetono senza un vero motivo e in maniera decisamente stancante. Il tutto, inframezzato da flashback che dovrebbero accendere l’interesse riguardo al background dei personaggi, ma sembrano funzionare solo a corrente alternata.

Questo, nonostante la presenza di un cast prestigioso, ma mal servito dalla sceneggiatura, soprattutto nel poco ispirato ritratto del boss Mel, un Bruce Willis con pizzetto biondo evidentemente svogliato. Al contrario, l’esagitato Forest Whitaker, nel ruolo del sicario psicopatico Ronny, gigioneggia liberamente, risultando talvolta spassoso, talvolta eccessivo. Tra i due veterani, l’unica a uscire davvero a testa alta è Malin Akerman, che nella parte della sexy Tes, la più grintosa del trio di bad girls, ruba la scena e si conferma un’attrice in crescita rispetto ai consueti ruoli da commedia. Non molto incisive le altre due attrici giovani (la Nikki Reed della saga di Twilight e Deborah Ann Woll) e completamente sprecato Brad Dourif come stralunato sceriffo col codino.

Una tarantinata poco riuscita, con almeno un paio di sequenze divertenti (il primo incontro allo strip club fra Tes e Ronny e la sceneggiata di quest’ultimo con le ragazze, travestito da sbirro) e un po’ di buona recitazione, ma una regia priva di personalità e un caos narrativo esagerato, a cominciare dal titolo (un immotivato gioco di parole fra il paradosso del Comma 22 e la pistola 44 magnum).

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