1996. In Giappone escono le prime due versioni di un originale gioco di ruolo: Pokémon Rosso e Pokémon Verde. Si tratta dell’inizio di un franchise di enorme successo. Pokémon infatti non è solo una fortunata serie di videogiochi ma un vero e proprio prodotto multimediale, formato da giochi da tavolo, carte collezionabili, gadget, serie e film animati. Questo successo può spiegare perché Pokémon Detective Pikachu è uno dei pochi film tratti da un videogioco a non rivelarsi un completo fallimento.

Pikachu

Benvenuti a Ryme City! – Pokémon: Detective Pikachu – Recensione

Il film di Rob Letterman, prodotto da Warner Bros. dà il meglio di sé proprio quando mostra il mondo delle creature tascabili. Il design realistico dei pokémon, coadiuvato da una computer grafica di livello, riesce a rendere credibile la presenza delle creature tascabili affianco ad esseri umani in carne ed ossa. A questo si aggiunge l’interessante aspetto estetico scelto per il film. Ispirarsi al noir per aggiornare lo stile del mondo Pokémon è molto efficace e si tratta di una visione inedita per il franchise, oltre ad essere molto adatto per il tipo di storia narrata.

Pikachu

Il film racconta di Tim Goodman, interpretato da Justice Smith, un giovane ragazzo che deve investigare sulla morte del padre, avvenuta a seguito di un misterioso incidente d’auto. Ad aiutarlo ci sarà un sarcastico Pikachu parlante con l’ossessione del caffè. Era il compagno pokémon del padre, anche lui interessato a scoprire i misteri dietro l’incidente. Questo caso si estende presto, portando alla luce qualcosa che può mettere in pericolo la vita di umani e pokémon nella città di Ryme City. La città, che può portare alla mente quella del film Zootropolis, è molto affascinante nel suo essere un miscuglio di Londra, New York e Tokyo. Tim, il protagonista, è ben caratterizzato e durante il film mostra un’evoluzione coerente. Pikachu, nella versione originale interpretato da Ryan Reynolds, è carismatico ed ha le battute migliori del film.

Tra azione e risate – Pokémon: Detective Pikachu – Recensione

Dal lato della trama il film tradisce spesso la sua appartenenza al filone dei film per ragazzi, gli snodi narrativi sono spesso scontati e, sebbene nel film i combattimenti tra pokémon siano presenti in numero estremamente ridotto, vi sono un po’ troppe scene d’azione che esistono con il solo scopo di movimentare il film. Anche se l’azione è talvolta ridondante il film è molto scorrevole grazie all’umorismo, l’aspetto meglio riuscito del film. Si tratta di una comicità semplice spesso costellata da una vena leggermente dark che funziona particolarmente bene nel contesto delle creature di Game Freak.

Durante tutta la pellicola si percepisce rispetto verso questo brand e i numerosi prodotti che ha generato. Le citazioni ai videogiochi e all’anime si sprecano e, spesso il film richiede agli spettatori una discreta conoscenza del materiale di origine per comprendere i dialoghi e le battute che costellano i suoi 104 minuti di durata. Si tratta quindi di una pellicola pensata soprattutto per un pubblico di fan. Ma che non diventa mai troppo oscura nei suoi riferimenti, rischiando di allontanare un pubblico a digiuno di pokéball e allenatori.

Detective Pikachu è un film divertente che riesce a portare al cinema in modo efficace il mondo dei Pokémon e, sebbene la trama possa risultare un poco scontata, viene sostenuta dal carisma delle creature tascabili.

Pier Francesco C.
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