In questi lunghi giorni di isolamento imposto dall’emergenza sanitaria, Disney Plus rappresenta un mezzo sicuro in cui viaggiare con la fantasia verso altre dimensioni, pur senza staccarci dal divano di casa. Partiamo sulle ali della nostalgia verso un passato molto lontano, quello della nostra infanzia, spingendoci anche prima che molti di noi nascessero. Era l’epoca d’oro dei film live action della Disney, la cui uscita nelle sale era sempre accompagnata da redazionali illustrati su Topolino, e che si sarebbero presto diffusi nelle nostre case, assieme ai più famosi cartoni animati dello studio, grazie al boom dell’home video di metà anni ’80.

Ricordate la sensazione di entrare in videoteca, guardare fra tutte quelle copertine morbide che troneggiavano su espositori polverosi e scegliere la vhs da noleggiare, sperando che la targhetta con il numero fosse ancora appesa al suo posto, altrimenti avrebbe significato che qualcuno era passato prima di noi? Ecco, proviamo a ritrovare quella sensazione di curiosità e scoperta e cerchiamo nel catalogo della nuova piattaforma i titoli più significativi di quella filmografia, iniziando dal genere che, per sua natura, ci permette più di altri di errare senza freni: la fantascienza.

Disney

Il gatto venuto dallo spazio (1978) di Norman Tokar, v.o. con sottotitoli
Fantascienza su Disney+ per affrontare la quarantena

Il gatto venuto dallo spazio ripropone in chiave fantascientifica lo stile delle classiche commedie live action della Disney con protagonisti animali, delle quali il regista Norman Tokar, al suo ultimo film, era un veterano indiscusso. Al centro della trama, dai blandi risvolti spionistici, il gatto rosso Jake, proveniente da un altro pianeta e dotato di un collare che ne amplifica i poteri telepatici e telecinetici.

Costellato da numerose gag slapstick cui si aggiungono, in questo caso, effetti speciali più che discreti per l’epoca, è un divertimento leggero e molto adatto al pubblico più giovane. Nel simpatico cast di specialisti della comicità televisiva, guidato da Ken Berry in uno dei suoi rari ruoli da protagonista sul grande schermo, spicca nella parte del veterinario lo scozzese Alan Young, che nel decennio successivo darà voce a Zio Paperone nel Canto di Natale di Topolino e nei DuckTales.

Disney

The Black Hole – Il buco nero (1979) di Gary Nelson
Fantascienza su Disney+ per affrontare la quarantena

Considerato all’uscita la risposta della Disney a Star Wars, The Black Hole – Il buco nero fu il primo tentativo dello studio di sperimentazione di film orientati a un pubblico più adulto, purtroppo non premiato da un grande successo al botteghino, ma diventato negli anni un autentico cult movie. È una space opera dal gusto decisamente dark, con costosi effetti speciali computerizzati, che vede l’equipaggio di una navicella terrestre alla scoperta di un buco nero con una misteriosa astronave nelle vicinanze.

Mantenendo per tutta la durata un’atmosfera cupa, destinata a deflagrare in un finale metafisico molto audace, il film ha una sua singolare personalità, più vicina a quella de Il pianeta proibito che alla saga di Lucas, e ha influenzato a sua volta non poco la cinematografia successiva, non ultimo il recente Ad Astra. A fianco di un cast di grande prestigio, in cui trionfa un barbuto Maximilian Schell nel ruolo dello scienziato folle e megalomane, la presenza robotica è equamente divisa fra personaggi accattivanti (l’iconico robottino V.I.N.Cent, che richiama nell’aspetto R2-D2 ma è loquace come C-3PO) e mostruosi (l’inquietante androide Maximilian), divenuti celebri anche per la linea di action figures prodotta dalla Mego.

Disney

Tron (1982) di Steven Lisberger
Fantascienza su Disney+ per affrontare la quarantena

Altro titolo imprescindibile della Disney nella sua fase creativa più adulta, Tron fu il primo film di fantascienza incentrato sulla realtà virtuale e uno dei primi a fare un grande utilizzo della computer grafica (fattore allora vissuto negativamente, al punto di farlo escludere dalle nomination agli Oscar). Protagonista è un giovane e imberbe Jeff Bridges, nella parte di un geniale programmatore di software per videogiochi in lotta con una potente società di informatica.

Moderato successo all’uscita, il film è presto divenuto un cult assoluto per lo stile visivo unico e innovativo (a cui ha collaborato come concept artist il grande Jean Giraud alias Moebius), con incredibili costumi, mezzi e accessori fluorescenti su scenari scuri che riproducono lo schermo dei videogiochi. Il fortissimo impatto culturale e il fascino vintage della messinscena fanno perdonare certe debolezze di trama e una caratterizzazione dei personaggi non proprio approfondita; fattori ai quali il sequel del 2010, Tron: Legacy, cerca di rimediare, perdendo però di vista l’originalità e la magia del prototipo.

BONUS: 20.000 leghe sotto i mari (1954) di Richard Fleischer

La più famosa trasposizione cinematografica del romanzo di Jules Verne, precursore della fantascienza e, in particolare, dell’immaginario steampunk, lascia ancora oggi senza fiato per la spettacolarità delle scene sottomarine e il carisma degli interpreti, fra i quali fa sempre piacere rivedere l’immortale Kirk Douglas.