Dopo il recente Captain Marvel dei Marvel Studios, un altro Capitan Marvel raggiunge il grande schermo. Questa volta fa parte della scuderia DC e porta il nome di Billy Batson.

Rinominato Shazam a seguito di problemi di copyright con il supereroe della Marvel Comics, Billy Batson è un personaggio con una lunga storia alle spalle. Sembra quindi dovuto che anche il film diretto da David F. Sandberg mantenga uno stile molto classico, che lo accomuna di più ai film per ragazzi anni ’80 piuttosto che agli attuali blockbuster di supereroi.

Classico ma moderno – Shazam!: la recensione

Questo classicismo non impedisce al film di avere anche tocchi moderni, in primo luogo l’umorismo con cui spesso si diverte ad attaccare gli stereotipi del genere supereroistico, in modo delicato ma non troppo dissimile da quanto fatto nei due film di Deadpool.

Nel film trova spazio un approfondimento del concetto di famiglia, non solo mostrando una famiglia non convenzionale ma anche dove l’età anagrafica conta in modo relativo. In Shazam gli adulti possono commettere grossi errori non solo per malvagità ma anche per semplice inesperienza. Allo stesso modo i ragazzi possono nascondere una saggezza o un cinismo inaspettati.
L’esempio più lampante di questo si ha ovviamente nel protagonista. Billy Batson riceve il potere di trasformarsi in un supereroe adulto, Shazam, interpretato ottimamente da Zachary Levi, e subito sfrutta queste abilità per il suo tornaconto personale. Un grande punto di forza del film è la caratterizzazione degli adolescenti protagonisti. Billy (interpretato da Asher Angel) e il suo amico Freddy (interpretato da Jack Dylan Grazer) sono sempre credibili e lo sviluppo della loro amicizia, che va di pari passo con la scoperta dei superpoteri di Shazam, è ben scritto. A brillare, in particolare, sono alcuni momenti più seri dove il film lascia da parte il tono scanzonato per mostrare perfettamente le emozioni dei protagonisti.

Nemesi e altri peccati – Shazam!: la recensione

Come insegnano tutte le storie a fumetti, ogni supereroe ha bisogno di un supercriminale. L’avversario di Shazam è il temibile Dottor Sivana, accompagnato dai Sette Peccati Capitali. Thaddeus Sivana, interpretato da Mark Strong, è un cattivo interessante ma che avrebbe meritato un approfondimento maggiore. Oltre ad essere l’opposto di Billy è anche una versione oscura e distorta del classico “eroe prescelto”, tipico del genere fantastico.
Convincono meno i Peccati il cui monster design è generico e talvolta rende difficile distinguerli l’uno dall’altro. Questi sette mostri sono però protagonisti di una bella scena a tinte horror ambientata in una sala riunioni, che ne esprime al massimo la pericolosità e li rende una minaccia credibile per il resto del film.

La conclusione del film segue il classico scontro finale a cui i cinecomics ci hanno ormai abituato, ma riesce a esprimere il concetto di famiglia alla base del film in una maniera molto efficace. In più alcuni momenti finali sembrano promettere un sequel che punti sul lato più weird dell’universo DC.

In definitiva Shazam è uno tra i film più riusciti del DC Extended Universe. Quella che dai trailer sembrava una semplice commedia a tema supereroistico si è rivelata essere un buon film per ragazzi che, pur restando un divertente blockbuster, nasconde alcuni momenti di inaspettata profondità.

Pier Francesco C.