Continua il nostro viaggio nella trilogia originale di Star Wars con gli ultimi due episodi che conducono lo spettatore, dopo averlo lasciato festante per la distruzione della Morte Nera alla fine di Episodio IV, nel bel mezzo della ribellione.

Se Luke Skywalker (Mark Hamill) è, tutto sommato, il protagonista del primo episodio, il secondo capitolo (forse il più riuscito tra tutti) si suddivide maggiormente tra i tre componenti del trio formato dalla principessa Leia Organa (Carrie Fisher), il contrabbandiere Han Solo (Harrison Ford) e il giovane Luke, tutti ormai membri della resistenza ribelle.

Dopo essere sfuggiti all’attacco dell’Impero alla base nascosta sul gelido pianeta Hoth, le strade dei tre si dividono. Han e Leia trovano rifugio presso il vecchio amico di Han, Lando Carlissian (Billy Dee Williams), sulla Città delle Nuvole, venendo poi traditi e consegnati a Darth Vader (David Prowse) e al criminale Jabba the Hut, che aveva da tempo messo una taglia sulla testa di Han. Luke, invece, si dirige verso il pianeta Dagobar, dove imparerà a controllare la Forza, e a diventare un cavaliere Jedi, seguendo gli insegnamenti del vecchio maestro Yoda.

Percependo il pericolo, Luke abbandona Yoda per dirigersi alla città celeste e tentare di salvare i suoi amici, dove avverà lo scontro con Vader nella sequenza che termina con una delle battute più celebri della storia del cinema. Se non avete mai visto un singolo episodio di Star Wars, fatevi un regalo e guardatevi per intero la sequenza della lotta con le spade laser tra Luke e Darth Vader: una delle migliori scene di combattimento mai realizzate.

Il terzo capitolo si apre, invece, con il salvataggio di Han dalle grinfie di Jabba, e continua con gli sforzi dei ribelli per distruggere la nuova Morte Nera in costruzione dalla luna boscosa di Endor, pianeta natale degli Ewoks, piccoli orsi decisamente più agguerriti di quanto il loro aspetto apparentemente innocuo possa far sospettare (gli Ewoks si contendono con Jar Jar Binks lo scettro di personaggi più odiati da buona parte del fandom).

Il finale dell’episodio vede, invece, l’epico scontro tra Luke, Darth Vader e l’Imperatore (Ian McDiarmid), che si conclude con la Forza che prevale sul Lato Oscuro.

Viaggi nello spazio, epiche battaglie, dilemmi morali, rapporti famigliari e amorosi, fede religiosa, principesse che si salvano da sole (anche se vestite con ridicoli bikini metalizzati), robot, orsetti, musica interplanetaria, i migliori effetti speciali del tempo, il Millennium Falcon. Potremmo elencare per intere enciclopedie i motivi per cui la saga di Star Wars è in effetti un capolavoro appassionante e unico e, cosa che spesso viene curiosamente ignorata, una serie di bellissimi film.

L’unica cosa che potete fare, in attesa di tornare a viaggiare a bordo di un X-Wing ribelle tra asteroidi e costellazioni, è prendervi un pomeriggio e rivederveli tutti.

Non c’è modo migliore per ricordarsi di come può essere grandioso il cinema che vuole “solo” farvi divertire.