Passiamo la giornata dell’8 Marzo con tre storie militanti da vedere in streaming o in sala. Cinema Errante vi propone tre film che esplorano in modo coraggioso tematiche femministe.

8 Marzo

Al cinema: Piccolo Corpo di Laura Samani
Film da vedere per celebrare l’8 Marzo

Presentato a Cannes nel 2021, è un dramma in costume dalla marcata connotazione folkloristica. Storia fiabesca dai toni tendenti all’oscuro, è anche un road movie a piedi, in barca e sui carri. Si parte da un’isoletta friulana per raggiungere le montagne. I temi ruotano attorno alle questioni di genere, mescolate a un cristianesimo molto superstizioso. La protagonista è una ragazza che partorisce una neonata morta. Non riesce a superare il lutto perché la sua religione le dice che quell’anima sia destinata al limbo; cerca quindi una soluzione per riuscire a far battezzare il “piccolo corpo”, ma sarebbe necessario un miracolo. La storia è quella del viaggio per procurarselo. [Sara Mazzoni]

8 Marzo

In streaming: Il filo Invisibile di Marco Simon Puccioni
Film da vedere per celebrare l’8 Marzo

Il filo invisibile che percorre la storia familiare di papà Paolo e papà Simone, genitori di Leone grazie alla gestazione per altri, può contare su una sincerità di sguardo che nasce dall’esperienza diretta del regista Marco Simon Puccioni, a sua volta papà arcobaleno e protagonista di un progetto a là Boyhood in cui racconta l’evoluzione della sua famiglia (i documentari Prima di tutto e Tutti insieme). Ed è probabilmente grazie a questa onestà che è possibile avvicinarsi a Tilly, la gestante, o come lei stessa si definisce La Dede, e comprendere meglio il tragitto di un percorso in cui è l’altruismo a determinare le ragioni di un scelta che può e deve essere personale e libera, e con cui la biologia e il denaro non hanno alcun legame di parentela. [Giacomo Brotto]

8 Marzo

Anteprima: The Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal (In sala dal 7 aprile).
Film da vedere per celebrare l’8 Marzo

Non era facile trasporre in immagini i complessi e contradditori stati d’animo di una donna e madre di mezza età, protagonista del romanzo La figlia oscura, di Elena Ferrante. Maggie Gyllenhaal ci riesce, grazie ad una intensa, corporea, emozionante Olivia Colman e ad una regia controllata, dalle immagini avvolgenti e ipnotiche. Come l’inconscio di Leda, la protagonista, le immagini del film sono spesso perturbanti, mai definite, visioni di un dormiveglia dai contorni sfumati, in cui realtà e percezione della realtà sconfinano e cancellano i margini della verità e della sua comprensione. Non capiamo mai fino in fondo le ragioni di Leda, non ce ne lascia la possibilità, perché la sua identità complessa di donna e madre vive negli interstizi tra ragione e quel luogo oscuro chiamato desiderio. [Elena D’amelio]

Bonus: Sciopero transfemminista
Film da vedere per celebrare l’8 Marzo

Lo sciopero transfemminista è per tuttə
Per informazioni sulle manifestazioni seguite la pagina Facebook di Non una di meno.

8 Marzo