Cosa guardare a San Valentino? Una serie di commedie romantiche che, negli ultimi tempi, hanno contribuito a dimostrare tutte le potenzialità di un genere troppo spesso vituperato e deriso, per il noto principio che “le cose da femmine” sarebbero sempre e comunque qualitativamente inferiori. Ecco tre romcom da scoprire in streaming.

San Valentino

Always Be My Maybe

Always Be My Maybe è quanto di meglio ci si può aspettare da una romcom e non lesina niente dei tropi del genere che gli appassionati della sottocategoria “amici d’infanzia che in realtà si amano” aspettano con ansia. Una commedia romantica che dosa i suoi ingredienti con indubbia maestria, dovuta oltre che alla presenza dei due attori protagonisti, Ali Wong e Randall Park – anche sceneggiatori, alla regia di Nahnatchka Khan (già nota per Fresh off the Boat e Don’t Trust the B*tch…). Ne esce una romcom non sessista e a tratti esilarante – con un incredibile piccolo ruolo per Keanu Reeves, che fa piangere dalle risate per i meno di dieci minuti in cui resta sullo schermo.

Per quanto sia Wong che Park abbiano dichiarato a più riprese che non era loro intenzione creare un film “statement” che contenesse a tavolino tutti gli elementi per costituire una più che necessaria e tardiva rappresentazione della comunità Asiatico-Americana, il risultato finale è senza dubbio di valore anche perché i due autori riescono a portare sullo schermo non solo due personaggi asian-american, ma un’intera comunità finora quasi costantemente ignorata, se non rappresentata attraverso stereotipi e tropi negativi.

San Valentino

Bridgerton

Era ora che qualcunə prendesse sul serio il genere romance e chi meglio di Shonda Rimes, che inaugura così la sua collaborazione con Netflix? Tratto dal primo di una fortunatissima serie di romanzi dedicati alla famiglia omonima nella Londra della Regency Era, questa prima stagione segue il fortunato debutto in società della figlia più grande, Daphne (Phoebe Dynevor), e la sua complicata relazione con il tenebroso-al-punto-giusto Duca di Hastings (Rege-Jean Page).

Bridgerton è un godibilissimo passatempo di intrighi amorosi e sociali, in un tempo fuori dal tempo in cui il razzismo sistemico non è (quasi) mai stato qui. E se per qualcuno un duca nero è un problema di veridicità storica, ma Taylor Swift suonata al violino agli inizi dell’800 va bene così, non si merita nulla, soprattutto la scena del cucchiaino.

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Obvious Child

Si può fare una romcom sull’aborto? La sfida è rischiosa: parlare della scelta della protagonista (Jenny Slate) di interrompere la gravidanza, mantenendo non solo il lato comedy, ma anche quello romance. Obiettivo raggiunto? Incredibilmente, sì. Quello che colpisce della scrittura (firmata da Gillian Robespierre) è l’abilità nel riuscire a raccontare una storia il cui fulcro è una gravidanza indesiderata senza che questa prenda il sopravvento. In breve, Obvious Child non è una romcom sull’aborto, è una romcom in cui succede un aborto, e questo fa tutta la differenza del mondo.

Bonus track: Simply the Best
3 commedie romantiche per San Valentino

Simply the Best è la serenata ideale per San Valentino. E non si può che ringraziare Dan Levy per aver creato Schitt’s Creek: un piccolo paradiso queer, grazie all’amorevole scrittura con cui costruisce la storia tra il personaggio pansessuale David (“I like the wine, not the label”) e il suo business partner Patrick (Noah Reid). Una storia d’amore piena di calore e senza drammi, come sarebbe giusto avere anche nella vita reale, ma per ora ci dobbiamo accontentare delle cittadine delle serie TV.