René Ferretti, George Clooney e ora anche Nero Wolfe… In tutti loro c’è un po’ di Francesco Pannofino. Doppiatore, attore e anche conduttore, il protagonista di Boris è tra i personaggi del numero di MAX, da giovedì 7 giugno in edicola, su iPad e online.

Dopo il concerto del primo maggio, per l’artista si profila una nuova avventura musicale: «Avevo scritto Ciak tempo fa, era piaciuta a Barbarossa e a De Gregori. Ho già pronte una ventina di canzoni, devo decidere cosa farne. I miei musicisti di riferimento sono Jovanotti, Dalla, De Andrè, Battisti e De Gregori».

Ma il suo primo amore è il teatro: «Ho fatto il mio debutto all’asilo, a Pieve in provincia di Imperia. Recitavamo la scoperta dell’America, io ero il marinaio che urla “Terrrraaaa”. Avevamo le scenografie, i costumi, era teatro vero».

Non solo palcoscenico, tra le passioni di Pannofino c’è anche la politica: «Negli anni ’70 ho cominciato facendo il segretario dell’associazione degli attori. Ho conosciuto Volontè, uomo di sinistra, agguerrito e intelligentissimo… oggi seguo tutto quello che succede. Non sopporto quando mentono sapendo di mentire. Non mi incazzo neppure, perché in fondo mi fanno ridere: i parlamentari che credevano che Ruby fosse la nipote di Mubarak, ma dai… Di Bersani continuo a pensare che sia un uomo onesto».

Il suo mito? «Uno su tutti: Steve McQueen». L’idolo dei fan, René Ferretti. Dai. Dai. Dai.

Fonte: MAX

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