Lucidate le dentiere, spolverate i parrucchini, allacciate i corpetti; coprite i segni di evidenti crolli con un po’ di botox e qualche punto di sutura e infine, mi raccomando, non dimenticate di sfoggiare il sorriso, quello più naturale che avete, quello che possono produrre solo delle scarpe strette, il ferretto del corsetto che si pianta tra costola e costola, o ancora, il cravattino che impedisce una corretta respirazione, il fermaglio incastonato nel cranio, le mutande nel sedere, il reggicalze che graffia, il pizzo che punge, e  il vestito che inspiegabilmente provoca un’atroce prurito di cui non potete liberarvi perché, date le circostanze, la grattatina alleviatrice risulterebbe fuori bon ton. È arrivata la parata! Red Carpet, Cannes 2011.

Se siete dei puristi e pensate che il cinema sia un’arte e che i festival siano semplicemente un suo riconoscimento, beh allora vi sbagliate di grosso, perché le pellicole sono solo il contorno. Buona parte dell’ attrattiva delle kermesse è, naturalmente, costituita dal tappeto rosso, con i suoi in e i suoi out. Qui di seguito vi riporto le mie personalissime opinioni su chi si è distinto per eleganza e chi proprio, pur sforzandosi, non ce l’ha fatta.

Ecco rispuntare lo stile “tendone” (a quanto pare tanto caro alle star) proposto da Gaia Bermani Maral: colore nero e blu elettrico, un lungo ed accollato Cavalli che a vederlo con l’afa di questi giorni, genera davvero una sensazione soffocante. Altro vestito-tenda è indossato da Faye Dunaway che, con il suo candore, sembra un’apparizione mariana. Abito bocciato per Lea Seydoux: di Louis Vuitton, tralasciando il colore che personalmente non amo, la forma e il taglio risultano completamente sbagliati per il suo corpo. Rachel McAdams presenta, invece, una mise di Marchesa, che da lontano sembra interessante ma, avvicinandoci, da la sensazione che le sia rimasto incrostato addosso. Altro stile riproposto, quello delle sposine: lunghi e meravigliosi abiti bianchi che richiamano il giorno delle nozze, sfoggiati questa volta da Uma Thurman in Versace e Bianca Balti in Alberta Ferretti. A spezzare la monotonia dello smoking nero, elegante sì, ma “uff, che noia!”, ci pensano Jude Law con un papillon bianco, e Ryan Gosling che azzarda, prima, uno smoking azzurro e poi uno bordot. Vestiti da 1000 e una notte, splendidi ed eleganti, per Salma Hayek con un abito strepitoso color champagne di Gucci: bustier di perline, paillettes e cristalli in argento, con un finissimo ricamo sulla gonna, interamente plissettata. Altro capo mozzafiato quello di Hofit Golan in Alberta Ferretti, color grigio con ricami neri e bianchi. Ultima mise particolare e originalissima è, infine, quella di Fan Bingbing, color rosso in fantasia orientale e strascico.

Concludendo Cannes è terminato, le dentiere possono tornare nella formalina e i corpetti possono essere slacciati così si può tornare a respirare.

Scritto da Federica Zangani.

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