Si è chiusa da pochi giorni la 14esima edizione della View Conference, l’evento che dal 2000 porta a Torino i migliori artisti della computer grafica e degli effetti visivi, in una settimana che alterna keynotes tecnici e workshop pratici. Un programma ricco di eventi ha caratterizzato l’edizione 2013, di cui cercheremo di ricostruire i momenti salienti.

Protagonisti indiscussi sono stati Cody Cameron e Kris Pearn, registi di Piovono Polpette 2, in uscita da noi il 25 dicembre. I due artisti, prima impegnati in un workshop pratico che ha visto bambini e adulti cimentarsi nella realizzazione dei già famosi “animacibi”, hanno chiuso la View con una lectio magistralis che ha magnetizzato l’attenzione del pubblico. I due registi, veri e propri istrioni, hanno raccontato come è nato il secondo capitolo della saga targata Sony: “Abbiamo deciso di abbandonare l’idea del disaster movie, volevamo che questo secondo capitolo fosse un film di mostri”, ha spiegato Pearn durante la conferenza. Molto tempo è stato infatti investito nella caratterizzazione dei diversi Animacibi, senza che questo andasse però a discapito della storia principale. “La storia del secondo film riparte esattamente dalla fine del primo, dopo che Flint ha sconfitto la terribile macchina” ha raccontato Cameron nel corso della lecture, spiegando come anche in questo secondo capitolo sia stata dedicata una grande attenzione alla sceneggiatura e al messaggio di fondo. Da quanto si evince dalle molte sequenze presentate in anteprima, Piovono Polpette 2 sembra valido anche dal punto di vista registico, e ha le carte in regola per essere uno dei migliori prodotti animati comici della stagione.

Particolarmente apprezzato è stato poi l’intervento di Christopher Townsend, vfx supervisor di produzioni che spaziano da Star Wars a Pirati dei Caraibi, fino ai recenti film dell’universo Marvel. Gli effetti visivi di Iron Man 3 sono stati l’argomento della lecture. Townsend ha spiegato come, per creare effetti digitali verosimili, giochi un ruolo fondamentale la realizzazione di riprese dal vero, che hanno coinvolto, in questo caso, anche una trentina di paracadutisti per la sequenza aerea, su cui gli artisti digitali hanno basato il loro lavoro. Dare vita a più di quaranta armature indipendenti, per la battaglia finale, è stata un’impresa titanica, in cui il team del film ha ricreato completamente la location del porto in cui attori, veri e digitali, si muovono in perfetta armonia.

Sempre nell’ambito dei dietro le quinte è doveroso segnalare gli interventi di Peter Muyzers, vfx supervisor per Elysium di Neil Blomkamp, e Troy Saliba, supervising animator de Il grande e potente Oz di Sam Raimi. Muyzers, che aveva già lavorato a District 9, ha raccontato il lungo e difficile percorso creativo che ha portato gli artisti del suo team a costruire la visione del regista. Dai veicoli alle astronavi, dai droidi al gigantesco anello orbitante che dà il nome al film, il minuzioso lavoro di progettazione prima, e di realizzazione pratica dopo, è alla base dell’ottima performance visiva dell’opera. Troy Saliba ha incentrato il suo intervento sull’interazione fra i personaggi digitali e gli attori James Franco e Mila Kunis. Come per Iron Man 3, anche in questo caso un ruolo fondamentale è stato giocato dalle riprese dal vero, e da un particolare utilizzo di microschermi e telecamere che permettevano agli attori Zach Braff e Joey King (rispettivamente Finley e la Bambola di Porcellana) di essere virtualmente presenti sul set.

In un calderone internazionale di prestigio, anche l’Italia ha svolto un ruolo importante: molto apprezzati e seguiti sono stati gli workshop pratici di Daniele “Danko” Angelozzi, che in diverse giornate ha insegnato il mestiere dello scultore digitale ai molti intervenuti, e dell’artista 3D Dario Passariello. Sul fronte del cinema di animazione, molto interessante è stata la presentazione di Extreme Football, l’innovativa serie che il team italiano di Maga Animation sta sviluppando per la televisione francese, in uscita il prossimo anno.

Un programma tanto vasto e ricco che difficilmente può essere riassunto in poche righe, ma che dà la misura del lavoro organizzativo alle spalle della View Conference, che nonostante i tagli e le varie difficoltà economiche dimostra, sempre di più, di essere un piccolo, grande festival.

Scritto da Leonardo Ligustri.

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