Vi invitiamo a liberare le vostre perversioni e a comprare un biglietto per il Grindhouse di Cinema Errante: stanno per partire le proiezioni, back to back, delle pellicole trash più indicate per un'(in)sana serata tra amici.

A morte Hollywood!

Sarete d’accordo con me nell’affermare che non possiamo iniziare la nostra serata senza citare l’eccellente cattivo gusto di John Waters (da noi conosciuto per “La signora ammazzatutti”). “A morte Hollywood!”, Cecil B. Demented in originale, non è la sua opera più estrema, ma  personalmente considero il film come una celebrazione del leitmotiv della sua intera filmografia: mettere a testa in giù  le regole di Hollywood; un’industria perbenista che ha trasformato il suo “Hairspray” in uno spettacolo per teenagers con Zac Efron e John Travolta al posto di Divine.  La storia narra le bizzarre vicende di un rivoluzionario regista underground, interpretato da Stephen Dorff,  il quale decide di rapire  una capricciosa diva statunitense, una straordinaria Melanie Griffith, e costringerla a interpretare il suo film indipendente.

Cannibal Holocaust

Ho visto questo film a soli sedici anni, prima della mia passione per viscere e budella, e  ammetto di non essere mai riuscito a terminare  la visione domestica. “Cannibal Holocaust” infatti è forse il più grande e controverso b-movie della storia del cinema: censurato in 23 paesi  è valso la galera  al suo regista, Ruggero Deodato, ed è riuscito a eccitare scioccare anche un cinefilo pulp come Quentin Tarantino. La tartaruga che taglia in due Luca Barbareschi  nel film è vera, solo questo è certo: quando poi arrivano i cannibali, tra squartamenti vari e stupri a go go, risulta difficile distinguere tra finizione e realtà. E’ uno snuff movie? C’è chi lo definisce un vero e proprio capolavoro e chi invece solo un disgustoso e irritante filmetto. A voi il verdetto finale. Fate attenzione ai popcorn che ingerite, potrebbero tornare. Curiosità: il film “The Blair Witch Project” presenta diverse analogie con l’opera di Deodato, non solo per il plot, ma specialmente per alcuni tagli di regia praticamente identici.

Dead Snow

“Dead Snow” ha decisamente cambiato la mia visione cinefila del water (ferma a “Tainspotting” di Danny Boyle); niente spoiler, guardate il film per scoprire i retroscena, e ricordate di chiudere a chiave la prorta prima di andare in bagno. Sono siuro che anche Romero ha una copia del film di Tommy Wirkola da sfoggiare durante le serate con gli amici; in fondo, diciamoci la verità, chi non vorrebbe girare una pellicola con protagonisti degli zombie nazisti e in uniforme? Un bagno di sangue sulla neve da non perdere: slasher, splatter, grottesco, umoristico e con delle trovate stilistiche niente male.

Le ragazze della terra sono facili

Se i bagni di emoglobina non fanno per voi, ecco un film mainstream divertente e trash quanto basta da essere godibile: “Earth girls are easy”, parola dei tre alieni, tutto pelo e testosterone, sbarcati sulla terra e pronti a provare le gioie del sesso con tutte le ragazze del pianeta (e in particolare con Geena Davis).  La pellicola del 1988, diretta da Julien Tample, si diverte a citare, e ironizzare, il filone fantascientifico con un tocco un po’ retrò e qualche riuscita sequenza musicale. Curiosità: nel cast compare anche un giovanissimo Jim Carrey, versione biondo ossigenato, il quale esibisce una serie di “facce di gomma” pre “Ace Ventura”.

The Rocky Horror Picture Show

Non devo certo introdurvi il film, vero? E’ il musical più celebre della storia del cinema, manifesto camp della libertà di espressione, e ha da poco compiuto i suoi primi 30anni. La pellicola di Jim Sharman è  un vero e proprio cult cinefilo: proiettato ininterrottamente dagli anni ’70, nei circuiti dei midnight movies, onde di fan assistono alla visione in sala, rigorosamente travestiti da freak, per ballare e cantare il “Time Warp“; un happening cinefilo per tutti gli amanti del genere. Se non l’avete ancora visto non siete più amici miei.

Society

Siete pronti al risucchio della serata? Fate spazio per il dolce, è giunto il momento di entrare a uno dei party più esclusivi di Beverly Hills, a base di melma, succhiotti, budella  e facce da culo. Tra dubbi incestuosi e misteriosi omicidi il giovane Billy cercherà di smascherare il lato malvagio dell’alta società. La struttura narrativa di questo teenmovie orrorifico diretto da Brian Yuzna  mi ha ricordato un po’ “Carrie” di Brian De Palma: il film infatti vive quasi esclusivamente sulla sua magistrale sequenza finale, trionfo del kitsch, con effetti speciali artigianali di grande impatto visivo. Sentite il valzer di Strauss? bene, significa che è iniziato il banchetto.

Continua a errare con noi su Facebook e Twitter per essere sempre aggiornato sulle recensioni e gli articoli del sito.