The film mustn’t contain superficial action. So there better be murders, weapons, hard-bodied lesbians, boobies, and more boobies” Lloyd Kaufman, Dogpile 95 –

Derise le perversioni mainstream, dileggiate le perversioni snob, è venuto il momento di fare un po’ di outing. Oggi parliamo delle perversioni di un blogger errante. Parliamo di Gesù.

Fedele al Dogpile 95 e al comandamento we want to be genre!”, vivo nell’assoluta convinzione che tra la serie B e la Z si annidino le più straordinarie sorprese che il cinema può riservarci. Basta armarsi di coraggio, buona volontà e robuste dosi di antiemetico. Si sa, il rischio è incappare in visioni agghiaccianti come quelle dei film (purtroppo numerosi) di Bruno Mattei. Un campionario di sottogeneri, dal Nazi Exploitation al Cannibal Movie, con un denominatore comune: una povertà di mezzi e di idee impareggiabile. Ai curiosi consiglio l’ancora sopportabile Terminator II, finto sequel del film di Cameron, impreziosito da strumentazioni tecniche esilaranti e dagli “oscidi costumi dei fratelli Paolocci” (Marco Giusti docet).

Io, in questo campo potenzialmente sterminato, ho le mie preferenze che riassumerei così: Mark Gregory, splatter-gore e Gesù. “Gli ultimi saranno i primi perciò cominciamo da Gesù.
Oltre ad essere gran protagonista dell’arte cristiana e paleocristiana dal III secolo ‘dopo se stesso’ e ad avere un portale esclusivo su Wikipedia, Gesù ha all’attivo diverse produzioni cinematografiche che ne ritraggono le gesta. Non parlo di The Passion del delirante Mel Gibson o tutti quegli altri film in cui il nazareno è prostrato, umiliato, morto, se pur provvisoriamente.  Parlo di un Gesù dinamico, frizzante, un action hero che sa quando è tempo di picchiare duro. A tal proposito penso a due film rivelazione.

Cominciamo con Jesus Christ Vampire Hunter, primo lungometraggio del canadese Lee Demarbre. Il plot è un salto carpiato di follia. Ricorderò solo qualche elemento chiave perché arriviate preparati alla visione: preti punk, vampiri foderati di pelle di lesbica, il leggendario wrestler messicano El Santo, Dio che parla attraverso un gelato all’amarena. E poi c’è lui, Gesù, con un look rinnovato e tecniche di combattimento inedite (come lo sputo della birra benedetta). The first testament says “an eye for an eye”, the second testament says “love thy neighbour”, the third testament KICKS ASS!

Sembra impossibile ma c’è una pellicola che supera in follia quella di Demarbre. Si tratta dell’opera prima di Kerry Douglas Dye, Ultrachrist! che tratta, tra le altre cose, dei problemi di advertising che un religione monoteistica deve affrontare nella società moderna. Si può ricorrere ai progetti multimediali di Creactio o, come nel caso di questo Cristo a New York, togliere il ruvido saio e indossare un costume di spandex da supereroe. Con antagonisti da fare impallidire Ponzio Pilato: Adolf Hitler, il conte Vlad, Jim Morrison e Richard Nixon.

Ma dopo tanto kung fu e scazzottate perché non chiudere con un Cristo tradizionale, ieratico, solenne. Un volto su Piazza San Pietro che dice “Eddy, sono con te” al giovane Andolf (aka Marco Antonio Andolfi), in chiusura dell’intramontabile La croce dalle sette pietre. Non mi dilungo oltre su quest’ultimo film già tristemente conosciuto da molti. Agli altri basti questa scena per desistere.

Certo, tutto questo non è incoraggiante per un neofita ma bastino le parole del Pope of Filth  John Waters per dirimere ogni dubbio: “per comprendere il cattivo gusto ci vuole molto buon gusto”.

Coming Soon: Sangue, tette, antropofagia nel IV volume di perversioni cinefile!

Scritto da Barbara Nazzari.

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