Settimana dedicata agli Academy Awards e su Cinema Errante non vogliamo perdere l’occasione di poter omaggiare i film, usciti in Italia lo scorso anno, che ci hanno fatto battere il cuore.

Oggi in redazione abbiamo fatto il gioco dello stecchino. Al blogger errante con il bastoncino più corto sarebbe andato l’onore, e onere, di organizzare e scrivere il post dedicato ai premi erranti 2010. Fico dite voi? Certo, sarebbe stato oltremodo fico se prima non aveste avuto a che fare con 20 persone pronte a vendere l’anima a Neri Parenti per far vincere il proprio favorito.  Scherzi a parte, è stata una decisione molto democratica. Falso, è stato un bagno di sangue.

Buonasera cari lettori, mi chiamo Giacomo e questa sera sarò il vostro presentatore. Iniziamo subito con la categoria “Miglior Sceneggiatura”…

Per un buon film, c’è bisogno di una buona sceneggiatura, una buona scneggiatura e una buona sceneggiatura. Howard Hawks. A presentare il premio chiamo sul palco colui che si emoziona davanti agli istinti omicidi, il nostro meta-blogger, Francesco Neri.

Il premio per la miglior sceneggiatura va a Dave Eggers e Vendela Vida per “Away we go” (American Life) di Sam Mendes.

Quando mi viene chiesto qual’è il più grande segreto del successo di un attore, rispondo: la sincerità. Una volta che puoi fingerla, puoi ottenere tutto. Laurence Olivier. Per la nostra prossima blogger la  Y è indispensabile, ogni giorno lotta contro il correttore automatico di Word per difendere l’autenticità del suo nome, ama annegare le Barbie (eccetto quella di Don Draper) e guidare il popolo errante nella scelta filmica settimanale. A presentare il premio per il miglior attore dell’anno è qui co noi, Giusy Palumbo.

I love that people can’t place me. They don’t know my name. That’s ‘mission accomplished’ in my world.
Dovrà farsene una ragione, noi ricordermo bene il suo nome: L’Oscar Errante per il miglior attor protagonista va a…John C. Reilly per averci commosso e divertito con la sua interpretazione in Cyrus, sincera e assolutamente mumblecore e per i suoi inconfondibili curly hair.

Non sò se sono un’attrice, una grande attrice o una grande artista. Non sò se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto. Anna Magnani. Per presentare il prossimo riconoscimento arriva l’uomo che sussurrava al bizzarro, ogni giorno infatti ci svela gli indizi dell’avvenuta catastrofe, ama il cabernet e il cabernet. Signore e signori, presenta il premio “Miglior attrice” il blogger errante dall’animo nerd, Gualtiero Bertoldi.

Quest’anno il premio per la migliore attrice non poteva andare che a lei, la divina, in un ruolo di nuovo finalmente perfetto (dopo palate di film inutili), mito vivente calato con preziosa precisione da quella volpe dell’Ozon in una costruzione narrativa astuta quanto godibile. Ed è quindi con gran sollievo che possiamo finalmente tornare a dire tutti insieme: oui, je suis Catherine Deneuve.

Grazie Gualtiero! Tra le arti care ai blogger erranti, come sapete, c’è anche la musica. Prima di annunciare i vincitori per la “Miglior Regia” e il “Miglior Film” è arrivato il momento di (ri)scoprire la colonna sonora di “Wristcutters“. Sono sul palco di Cinema Errante i Gogol Bordello con The Roof ‘N’ Underground.

In quanto regista devo necessariamente essere un bugiardo. Tim Burton. Siamo giunti al nostro penultimo riconoscimento, quello per la miglior regia. A consegnarlo ci sarà la blogger che guida le nostre perversioni cinefile, la ragazza che rovescio a scrivere ama, la fan n.1 degli articoli di cancelleria. Ladies & Gentelmen, Barbara Nazzari.

Grazie Giacomo! La tensione è alta in sala perciò non tergiversiamo.
L’Oscar Errante…per il miglior regista…. va a… Götz Spielmann!
Per la glaciale regia di un film, Revanche, in cui non succede quasi niente, ma quel niente basta a pervaderti di una tormentosa angoscia mitteleuropea.

La durata di un film dovrebbe essere direttamente commisurata alla capacità di resistenza della vescica umana. Alfred Hitchcock. Preparatevi a celebrare il miglior film 2010, chiamo sul palco Giacomo Br…ah giusto, tocca a me. Dunque. Il lungometraggio premiato come miglior film, con i suoi 150 minuti , non è a prova di vescica, ma quando si rimane folgorati da ogni singolo fotogramma tutto il resto non conta. Lo abbiamo votato all’unanimità falso, ci siamo azzuffati con dei Miracle Blade: alcuni di noi ne hanno apprezzato la regia, altri la sceneggiatura o la sua intrinseca capacità di risvegliare i sensi.

L’Oscar Errante per il Miglior Film va a… Il Profeta di Jacques Audiard. Per la sua rappresentazione asciutta, tesa e angosciante del mondo carcerario. Un racconto di formazione che non lascia spazio all’innocenza nè dello spettatore nè del protagonista, Malik, interpretato dall’immenso Tahar Rahim.

Grazie a tutti per essere stati con noi questa sera, a presto!

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