“Quello che vedo spesso è che la gente è spaventata dalla moda perché la rende insicura e questo l’abbatte…”

Queste sono le premesse iniziali di The September Issue, documentario realizzato da R. J. Culter, nonché vincitore del premio come miglior documentario al Sundance film festival 2009.

A pronunciare queste parole è niente altro che Anna Wintour, musa ispiratrice del libro e omonimo film Il diavolo veste Prada. Definita come “la donna più potente d’America” è la direttrice di Vogue US, fondamentale anello di congiunzione tra le masse e il mondo della moda. In questo cortometraggio viene rivelato il dietro le quinte della creazione di uno dei suoi numeri e in particolare quello di settembre, che si dice sia il più importante dell’anno perché determinerà le tendenze modaiole della stagione. Otto mesi di intenso lavoro, tra servizi fotografici, settimane della moda e riunioni editoriali, il tutto per dare alla luce, in questo caso, al volume del settembre 2007, passato alla storia per il record di pagine: 840, di cui 727 di sola pubblicità.

Se nell’ambito lavorativo emerge un senso di lodevole professionalità da parte della Wintour, questo non vale per l’ambito relazionale: ad affiorare, infatti, è la figura di una donna terribilmente annoiata, che fa abuso di sorrisi tirati, battute glaciali e con un aria da snob insofferente che la porta ad essere etichettata come una donna fredda e implacabile. Anche se sono aspetti negativi, a mio parere l’aura gelida che emana credo sia un grazia, perché se fosse solo un pizzico passionale avrebbe di già sotterrato qualcuno.

Questa non è però un’opera strettamente monografica. Spiccano le figure dei più stretti collaboratori della Wintouy, come ad esempio Grace Coddington, geniale e caparbia creative editor, e André Leon Talley, vezzoso dandy, editor at large. Sono inseriti anche i fotografi più influenti della moda come Testino e Demarchelier durante le loro attività di creazione. Non mancano naturalmente momenti di tensione quando i preparativi si avvicinano al termine, come nel caso di alcuni servizi fotografici non soddisfacenti e quindi da rifare. La situazione viene risolta grazie a un tempestivo colpo di genio della Coddington, che coinvolge gli operatori del documentario per produrre un divertente servizio fotografico, risolvendo tutto in tempo. Il numero è pronto per la stampa, ed è tempo di pensare a quello di ottobre.

Scritto da Federica Zangani.

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