Questo post è a segnalazione di un album ingiustamente ignorato dalle nostre parti, povera provincia dell’impero, in un anno (forse) avaro di capolavori propriamente detti e/o pietre miliari.
L’album in questione è To travels and trunks degli Hey Marseilles (però, bel nome…), band proveniente dalla bella Seattle e capace di un indie-pop-folk di pregevole fattura.

Dotato di aperture sinfoniche significative (l’ottima e struggente intro Marseilles ma anche la conclusiva Goodbye Versailles) senza peraltro mai scadere nel barocco o nel ridondante, il disco si caratterizza per le fresche e azzeccate scelte melodiche debitrici di Okkervil River e Decemberists. Si passa quindi da ballate voce&chitarra molto american oriented (mi vengono in mente anche certi Silver Jews) come Cannonballs o Cigarettes (“Jesus never smoked cigarettes”, ma noi avventori di serate indie sì, e parecchie, e abbandoneremmo un amore per il sole della California) a pezzi dal mood più europeo come Cities o la stupenda From a terrace fino ad una Hold the morning più movimentata che non dispiacerebbe a Win Butler.
Ascoltare, infine, il singolo Rio è come stare ad un party in un loft nuovayorkese in compagnia dei succitati Okkervil River e dei Vampire Weekend (personalmente uno dei gruppi più freschi e significativi di questo primo scorcio di millennio).
Prima che finiscano in qualche compilation alla The OC come accaduto ai Death Cab for Cutie, forse è meglio prestargli un ascolto.

La band, originaria dello stato di Washington, è composta da ben sette elementi: Matt Bishop (voce, chitarra), Nick Ward (chitarra, mandolino), Philip Kobernik (piano), Patrick Brannon (tromba, basso), Samuel Anderson (violoncello), Jacob Anderson (viola), Colin Richey (batteria). To travels and trunks è il primo disco che trova finalmente distribuzione, grazie alla label Onto Entertainment, dopo l’autoproduzione del 2008 che li ha fatti conoscere ed apprezzare a livello locale. Da segnalare, per chi fosse interessato, il live alla stazione radio KEXP di Seattle, reperibile interamente su You Tube.

Scritto da Fabio Plodari.

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