Per noi amanti della serialità, l’autunno segna l’arrivo di nuove Serie TV. Secondo la ferrea legge del dollaro, alcune di queste trionferanno, altre ancora non giungeranno a fine anno, e ad ogni visione noi speriamo di trovarci di fronte il nuovo True Detective. Ecco il punto delle novità 2014/2015 secondo i Blogger Erranti.

The Affair (Showtime)

Creato da Sarah Treem e Hagai Levi, già co-autori di In Treatment US (Levi firma anche l’originale israeliano). Narrata alla Rashomon, la serie alterna i punti di vista di Noah e Alison, coinvolti in una relazione clandestina e forse anche in qualcosa di più sinistro. The Affair snobba l’aspetto glamour del set di Montauk (East Hamptons, NY) in favore della messa in scena dei paesaggi e del contrasto tra turisti e residenti.

Perché sì: è un noir anomalo che sovverte la figura della dark lady grazie alla complessità del personaggio di Alison.
Perché no: qualche calo di tensione dopo il pilot.

How to Get Away with Murder (ABC)

Shonda Rhimes, autrice di Scandal, rilancia il suo successo producendo questa nuova serie. Il marchio di fabbrica c’è e si sente in una prima stagione che ruota attorno al personaggio di Annalise Keating, volitiva avvocatessa nera, e a suoi assistenti, tutti coinvolti in un omicidio. Il montaggio alterna l’angosciante presente della notte del delitto ai flashback che ricostruiscono la storia, creando così anche i “casi di puntata”.

Perché sì: Rhimes dimentica la politica del sentimento per giocare con elementi legal thriller e noir.
Perché no: troppe drama queen sugli schermi di Shonda.

Jane The Virgin (THE CW)

Vergine e incinta? Accade a Jane, in dolce attesa a causa di un’inseminazione artificiale effettuata per “errore”. Situazioni, intrecci e personaggi da Telenovela per un Guilty Pleasure, assurdo e divertente, che fa del non prendersi troppo sul serio il suo punto di forza. Oltre la leggerezza, Jane The Virgin è anche cinico e non sempre buonista, a tratti molto più maturo di quanto possa sembrare.

Perché sì: apprezzabile sia dagli amanti del melodramma nonsense che dal pubblico meno romantico.
Perché no: a chi viene un’orticaria al pensiero di Telenovela potrebbe non gradire un racconto così soap.

The Knick (Cinemax)

Di notte gli oppiacei, di mattina la cocaina, di giorno il tavolo operatorio dell’ospedale Knickerbocker: ecco il dott. John Thackery, chirurgo-showman e visionario della sperimentazione medica di inizio-Novecento. Intorno la modernità si fa strada invischiandosi tra malattie, pregiudizi, abissali differenze di classe.

Perché sì: Soderbergh trova la forma perfetta per rendere memorabile questo intreccio densissimo, le musiche elettroniche, Clive Owen e gli altri suggellano il tutto con pura classe.
Perché no: richiesta capacità di mandare giù scene alquanto trucide.

Transparent (Amazon)

Il Prof. Mort Pfefferman deve rivelare un segreto ai tre figli ormai adulti: Mort in realtà è, da sempre, Maura, e non ha più voglia di nascondersi. La scoperta costringe i figli Sarah, Josh e Ali a fare i conti anche con le proprie esistenze irrisolte.

Perché sì: Transparent affronta con naturalezza e complessità temi ancora poco frequentati e spesso funestati da retorica e cliché vari.
Perché no: i tre componenti della prole sono, a tratti, difficilmente sopportabili.