Al via la 75sima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, che animerà il Lido dal 29 agosto al 7 settembre sotto la collaudata guida di Alberto Barbera. Alla conferenza di lancio il direttore artistico ha preso le distanze dal veto di Cannes ai film targati Netflix, pur sottolineando l’importanza di tutelare la proiezione in sala: “Un festival, oggi, non può chiudere gli occhi di fronte a realtà produttive e distributive che sono e diverranno sempre più importanti: fanno parte del nostro mondo e vanno prese in considerazione.” Venezia 75 conquista così un ricco bottino, con tre opere in concorso: il film autobiografico Roma di Alfonso Cuarón, ispirato alle donne che hanno plasmato l’infanzia del regista; 22 July di Paul Greengrass, sull’attacco terroristico che ha scosso la Norvegia nel 2011; e la sorpresa di Joel ed Ethan Coen, The Ballad of Buster Scruggs, versione di due ore della miniserie western interamente scritta e diretta dai due fratelli e interpretata da James Franco.

L’apertura a Netflix porta a Venezia anche il coraggioso Sulla mia pelle, film d’apertura della sezione Orizzonti dedicato agli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, diretto da Alessio Cremonini e interpretato da Alessandro Borghi e Jasmine Trinca; e infine The Other Side of the Wind, opera incompiuta e finora inedita di Orson Welles, proiettata insieme al documentario che la esplora, They’ll love me when I’m dead di Morgan Neville. Da Amazon Studios arrivano invece il discusso remake di Suspiria di Luca Guadagnino, con un triplice ruolo per Tilda Swinton, e il dramma storico Peterloo di Mike Leigh, entrambi in concorso; infine la rinnovata collaborazione con HBO, dopo The Young Pope nel 2016, quest’anno prevede i primi due episodi della miniserie L’amica geniale di Elena Ferrante, diretta da Saverio Costanzo.

La corsa al Leone d’Oro è però tutt’altro che limitata alle opere netflixiane: le 21 pellicole in gara daranno un bel daffare alla giuria presieduta da Guillermo del Toro. Il contingente italiano, che comprende anche Capri – Revolution di Mario Martone e What You Gonna Do When the World’s on Fire di Roberto Minervini, sfiderà una temibile doppietta d’oltralpe: Non-Fiction, rom-com di Olivier Assayas con Juliette Binoche, e il western The Sisters Brothers di Jacques Audiard, interpretato da Joaquin Phoenix e Jake Gyllenhaal. In gara anche il film storico-biografico The Favorite di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone e Rachel Weisz; il biopic di Julian Schnabel Van Gogh – At Eternity’s Gate, con Willem Dafoe nei panni del pittore; The Nightingale, film sulla vendetta ambientato nella Tasmania del primo Ottocento e diretto da Jennifer Kent, apprezzata regista di Babadook; Vox Lux di Brady Corbet, con Natalie Portman nei panni di una pop star, affiancata da Jude Law. Ad aprire le danze sarà l’atteso First Man di Damien Chazelle, film sull’allunaggio con il fido Ryan Gosling nei panni di Neil Armstrong.

Si preannuncia grande fermento anche nella sezione Fuori Concorso, a cominciare dall’esordio registico di Bradley Cooper con il remake di A Star Is Born, con Lady Gaga nel ruolo che fu di Janet Gaynor, Judy Garland e Barbra Streisand; Shadow, il nuovo wuxiapian di Zhang Yimou, ambientato nella Cina dei Tre Regni; Una storia senza nome, film drammatico di Roberto Andò, con Micaela Ramazzotti e Laura Morante. Ricchissima anche la selezione di documentari, con opere di Emir Kusturica, Errol Morris e Frederick Wiseman, così come la neoribattezzata sezione “Sconfini”, il cui fiore all’occhiello è l’extended cut di The Tree of Life di Terrence Malick (189 minuti). La lunghezza delle pellicole del resto sembra essere una delle cifre stilistiche di questa edizione, con numerose opere sopra le due ore. Chi desidera riprendere fiato tra una proiezione e l’altra potrà andrà a caccia di star sul nutrito red carpet, magari intercettando i due Leoni d’Oro alla carriera dell’edizione 2018, David Cronenberg e Vanessa Redgrave.

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