Guida TV 26 febbraio – 4 marzo 2018

Il film ha una sua effettiva originalità proprio perché sotto la crosta sci-fi si cela un romanzo di formazione “gangsta”, che ha per protagonista non un giovane delle favelas, ma un robot. [leggi la recensione]

Diretti per la prima volta da E.B. Clucher, Bud Spencer e Terence Hill acquisiscono la caratterizzazione definitiva e perfezionano l’interazione, diventando a tutti gli effetti una coppia comica. Il contesto è sempre western, ma gli spaghetti cedono il passo ai fagioli, le pistole ai cazzotti.

Secondo film tratto dal ciclo letterario di Lawrence Block sul detective ex alcolista Matt Scudder, qui efficacemente reso da un Liam Neeson insolitamente dimesso. Un noir di buona fattura, cupo, a tratti molto violento, ma non privo di ironia.

Un romanzo di formazione western insolitamente duro, in cui il passaggio all’età adulta di undici ragazzini avviene attraverso la violenza e la vendetta. Il mentore, neanche a dirlo, è John Wayne.

Romanticismo d’altri tempi ed effetti speciali all’avanguardia per un classico degli anni ’90. La coppia Patrick Swayze – Demi Moore ha fatto sognare, ma la migliore in campo è una Whoopi Goldberg da Oscar.

Primo e più divertente capitolo della fortunata saga comico-demenziale anni ’80. Nel variegato cast, spicca il giovane rumorista afroamericano Michael Winslow.

Aronofsky torna a raccontare col suo stile visionario le ossessioni di un personaggio estremo, affidando alle fattezze delicate di Natalie Portman il disturbante ritratto di una ballerina emotivamente instabile e con tendenze all’autolesionismo.

Primo film della saga di Mad Max, ha lanciato il giovane Mel Gibson. Trama ridotta all’osso, brutale violenza, efficaci location desertiche e veicoli rombanti: la distopia australiana di Miller è subito cult.

Dal romanzo autobiografico di Massimo Gramellini, un Bellocchio intimista che si affida alla sensibilità interpretativa di Valerio Mastandrea.

Un classico del cinema della paranoia, sui temi del pericolo nucleare e del potere mistificante dei mass media. Jack Lemmon, Jane Fonda e Michael Douglas sono una sicurezza.

Gli intrighi della rivoluzione nicaraguense visti da un trio (e triangolo) di reporter statunitensi. Azione, denuncia e sentimento per un thriller politico esemplare, con grandi attori e una memorabile colonna sonora (omaggiata da Tarantino in Django Unchained).

La biografia di Harvey Milk, primo politico della storia americana dichiaratamente gay, che ha fatto vincere a Sean Penn il suo secondo Oscar. Dirige con gusto vintage e sobrietà di stile un ispirato Gus Van Sant.

Entriamo in modalità “Divano & Netflix”.