A quasi vent’anni dal primo Spider-Man e a pochi giorni dal titanico weekend d’apertura di No Way Home, salutiamo il 2021 con un classificone in due parti contenente tutti i film Sony-Marvel dedicati alla saga cinematografica del Tessiragnatele Marvel, rigorosamente in ordine dal peggiore al migliore.

Tra avventure rimaste nella storia dei cinecomics, bruschi cambi di guardia e ben tre riletture del personaggio, ecco la panoramica completa del franchise dal 2002 a oggi. Partiamo dagli ultimi cinque film in classifica…

Best Of Spider-Man

#9. The Amazing Spider-Man 2 (2014) di Marc Webb
Un sequel non all’altezza, in cui gli unici momenti riusciti sono i confronti fra Peter e Gwen che, pur non scavando in profondità, si lasciano seguire piacevolmente grazie alla chimica fra i due interpreti Andrew Garfield ed Emma Stone. Tutto intorno, una vicenda sconclusionata con al centro l’ennesima corporation malvagia che usa la scienza per scopi abietti, ma nella quale tutto sembra ricondursi a Spider-Man in maniera programmatica, con la trama che si riempie di sottostorie narrate in modo poco interessante oppure appena abbozzate, e una rogue gallery di psicopatici (fra cui un Electro lagnoso e un Goblin antipatico) fra le meno riuscite di sempre. Tra sequenze d’azione esagerate ed effetti visivi che copiano spudoratamente altre opere, o che comunque non vanno oltre la tamarrata, il film si fa harakiri in una battaglia finale particolarmente brutta e confusa, in cui si cede alla tentazione di copiare forzatamente il fumetto, salvo essersene tenuti lontani prima di quel momento e pur in un contesto profondamente diverso. [Davide Vivaldi]

Spider-Man

#8. Spider-Man: Far From Home (2019) di Jon Watts
Il film è diviso in due anime, la commedia scolastica e il film di supereroi, ma non sempre si legano perfettamente. Le scene a tema adolescenziale sono, al netto di un umorismo non sempre riuscito, ottime e il cast di comprimari che ritorna dal primo film riesce a rendere bene il clima da gita scolastica. La parte supereroistica della pellicola soffre invece di un primo atto privo di mordente e si risolleva solo dopo un colpo di scena che cambia completamente i presupposti del film. Colpo di scena però facilmente intuibile per chiunque conosca un minimo i fumetti a cui la pellicola si ispira. [Pier Francesco Cantelli]

Best Of Spider-Man

#7. Spider-Man 3 (2007) di Sam Raimi
“Troppi nemici” è sempre stato il mantra su cosa non va nel terzo Spider-Man del regista Sam Raimi. Ma, ovviamente, un film non è un’equazione matematica e il vero problema non è il numero di avversari, ma come li usi. Non a caso uno degli aspetti positivi del film è l’Uomo Sabbia. Pur aggiungendo una retcon che si sarebbe benissimo potuta evitare, il personaggio è ben caratterizzato e viene introdotto con una scena memorabile. La sua storia viene un po’ penalizzata dal film in cui si trova e dal fatto che è il terzo film e a questo punto, la deriva un po’ patetica dei cattivi, sembra uno schema più che una bella intuizione. Il resto della gestione dei tempi del film è caotico, con la storia che cerca di andare in troppe direzioni contemporaneamente e la vena camp (sempre presente sottotraccia in tutti i film della trilogia) che qui esplode in scene imbarazzanti. [Pier Francesco Cantelli]

Classifica cinecomics

#6. Spider-Man: Homecoming (2017) di Jon Watts
Il nuovo Spider-Man impersonato da Tom Holland è protagonista di un’avventura spensierata che strizza l’occhio alle teen comedy anni ’80 alla John Hughes. Eludendo le origini del personaggio e il conseguente discorso su poteri e responsabilità, viene meno lo spessore della sua caratterizzazione che, di pari passo con lo sdoganamento del nerd come persona di successo ormai lontana dallo stereotipo del secchione asociale, fa di Peter Parker un qualsiasi sedicenne dell’era digitale, spericolato e senza troppi drammi interiori. In un’opera rivolta principalmente a un pubblico adolescenziale, dal ritmo non propriamente avvincente e fin troppo condizionata dalla continuity dell’MCU, a soddisfare di più sono a sorpresa i comprimari adulti: oltre a un Tony Stark sempre piacevole da vedere in azione, spicca il cattivo Avvoltoio interpretato da un ottimo Michael Keaton post-Birdman. [Davide Vivaldi]

Best Of Spider-Man

#5. The Amazing Spider-Man (2012) di Marc Webb
Il primo reboot della saga presenta un adattamento meno autoriale, meno intriso di spirito nerd rispetto al suo predecessore, e indirizzato principalmente a un pubblico young adult, non per forza a conoscenza dell’universo fumettistico ragnesco. Con un intento modernizzatore che ricorda alla lontana il lavoro di Christopher Nolan sulla saga di Batman nei confronti della prima trasposizione ad opera di Tim Burton, la storia è epurata dagli elementi più fantastici e grotteschi, la regia appare più sobria e convenzionale (sfociando troppo spesso nella mancanza di personalità), ma risultano abbastanza curate la psicologia dei personaggi e la loro maturazione rispetto all’evolversi della vicenda. Il regista si concentra infatti sul lato umano di Peter Parker (Andrew Garfield), limitandone gli aspetti comici e l’incessante parlantina e approfondendo molto il legame quasi filiale con gli zii e quello sentimentale con Gwen Stacy (Emma Stone), a discapito della sua dimensione prettamente supereroistica, qui a dire la verità lasciata in secondo piano. [Davide Vivaldi]

QUI la classifica dei migliori film di Spider-Man.

Conoscete davvero l’Arrampicamuri? Vi riveliamo tre fatti poco noti della sua storia fumettistica.