Chiunque di noi abbia amato da bambino la serie animata di He-Man and the Masters of the Universe della Filmation – la prima stagione, del 1983-84, è stata da poco caricata su Netflix – ancora ne ricorderà con nostalgia lo spirito di fondo spensierato e decisamente infantile, nonché l’iconografia ultrapop e coloratissima che ha reso il protagonista un’icona gay. Ma non tutti sanno che nella loro controparte fumettistica, soprattutto quella pubblicata sui minicomics venduti in allegato alle action figures, le storie dedicate a quell’universo narrativo presentavano almeno all’inizio un approccio diverso, più maturo, violento e quasi dark, in cui l’influenza delle fonti letterarie sword and sorcery che stavano alla base, soprattutto il ciclo di Conan the Barbarian con le copertine di Frank Frazetta, si faceva sentire più forte.

He-Man and the Masters of the Universe

Basta dare un’occhiata ai quattro minicomics originali della Mattel (1981), scritti da Donald F. Glut per i disegni di Alfredo Alcala: in questa versione, He-Man è un barbaro errante molto simile a Conan, che vive nelle terre desolate di Eternia, un mondo devastato dalla guerra in cui vige la legge del più forte, non dissimile dall’Era Hyboriana, non fosse per i rottami tecnologici disseminati ovunque come unica traccia della precedente civiltà. He-Man combatte per difendere il Castello di Grayskull, luogo intriso di mistico potere, dal malvagio stregone Skeletor, godendo dei favori della Dea del Castello sottoforma di Spada del Potere.

Con la seconda ondata di minicomics (1982), la gestione passò alla DC Comics, che apportò importanti modifiche: nei sette albi, scritti da Gary Cohn e disegnati da Mark Texeira, vennero introdotti la famiglia reale di Eternia e maggiori mezzi tecnologici, accentuando la dimensione science fantasy anche con nemici provenienti da altre dimensioni. Nello stesso anno, vi fu un tentativo di inglobare i personaggi all’interno della continuity principale, con una storia pubblicata sulla testata DC Comics Presents in cui Superman viene trasportato su Eternia e si allea con He-Man per combattere Skeletor e i suoi uomini. Ne seguì soltanto una miniserie di tre numeri scritta da Paul Kupperberg e disegnata da Curt Swan e George Tuska fra il 1982 e il 1983, in cui venne introdotto l’alter ego civile di He-Man, il principe Adam, figlio dongiovanni dei reali di Eternia, che poi si trasforma nel forzuto guerriero con un espediente tipico della narrativa dei supereroi.

I minicomics successivi, non più realizzati dalla DC Comics, furono maggiormente influenzati dalla serie animata, e spesso ne seguivano la continuity, quindi presentavano temi più leggeri, un po’ di umorismo e una morale adatta ai bambini. Ormai il franchise Masters of the Universe si identificava con la sua versione più accattivante codificata dalla Filmation, e gli aspetti più minacciosi della saga furono accantonati.

Oggetto di culto collezionistico, tutti i minicomics sono stati di recente ristampati in formato ebook e sono disponibili su Amazon divisi in due volumi, solo in lingua inglese. Le versioni originali cartacee, tradotte anche in italiano, viaggiano su eBay a prezzi piuttosto alti.