Dedicata a chi segue orari regolari, non soffre di insonnia e la mattina punta la sveglia, ecco IN ORARIO, la guida ai film da non perdere in onda sulle reti free in prima serata o, in casi estremi, in seconda. Because the night belongs to… sleepers!

Lunedì 23 settembre

h 21.00 IRIS La pelle che abito, Pedro Almodovar, 2011

E’ lontanissimo il modello originale, Occhi senza volto di Georges Franju, viene il dubbio (cattivo) che Almodovar non riesca a dimenticarsi del suo ombelico (o giù di lì).

h 21.10 RAI 4 Il duro del Road House, Rowdy Herrington, 1989

Patrick Swayze filosofo di giorno e buttafuori di notte, con la gentilezza come regola e le arti marziali come metodo, è l’idolo trash di questo lunedì.

h 21.15 RAIMOVIE Django, Sergio Corbucci, 1966

Django se ne va in giro per il Messico in cerca di vendetta, trascinandosi una cassa da morto. Sotto il cappello c’è Franco Nero, fuorilegge e violento quanto basta per far venire voglia a Tarantino di girare la sua versione Unchained. Ma Jamie Foxx non ha gli occhi azzurri.

h 21.35 LAEFFE Ai Weiwei. Never Sorry, Alison Klayman, 2012

“There are no outdoor sports as graceful as throwing stones at a dictatorship”. Insieme ad Ai Weiwei, non siamo affatto dispiaciuti di dirlo, tantomeno di ritrattarlo. “Never retreat, re-tweet!“, ce l’ha insegnato lui.

Martedì 24 settembre

h 21.15 RAI5 Louise Michel, Benoît Delépine, Gustave de Kervern, 2008

Difficile da descrivere, impossibile resistergli, come se fosse un film di Buñuel girato da Mel Brooks, o il contrario, pieno di grandangoli e rock indipendente, è la piccola bibbia del politicamente scorretto, l’atlante grottesco di un mondo troppo sbagliato per essere preso sul serio. Sono le sue ingiustizie a essere di cattivo gusto, non quello del film. Non perdetelo e non perdete ciò che c’è dietro i titoli di coda: l’ultimo conato del suo anarchismo stralunato.

Mario Sesti

h 23.00 RAI4 Buried. Sepolto, Rodrigo Cortés, 2010

Una torcia elettrica e un telefono cellulare. Tutto ciò che Paul, mercenario americano camionista in Iraq, ha con sé. Piccolo dettaglio: per tutto il film è sepolto vivo all’interno di una bara. Sorprendente o noioso, decidetelo voi. Film d’esordio di Cortés, due anni dopo in sala con Red Lights.

h 23.10 RAIMOVIE L’amore e il sangue, Paul Verhoeven, 1985

Verhoeven e Rutger Hauer, ecco cosa resterà di questi anni Ottanta.

Mercoledì 25 settembre

h 21.04 RAI4 Billy Bathgate. A scuola di gangster, Robert Benton, 1991

La strada nel Bronx del titolo fa da scenario alle vicende di Billy, giovane e intraprendente ragazzo irlandese a servizio di Dutch Schultz, gangster ebreo nella New York degli anni trenta. Doctorow, autore del romanzo da cui il film è tratto, pare non abbia gradito.

Giovedì 26 settembre

h 21.05 RAI3 Roma città aperta, Roberto Rossellini, 1945

Fresco di restauro a cura della Cineteca di Bologna (a partire dal negativo originale ritrovato nel 2004), il capolavoro di Rossellini il 23 settembre ha inaugurato la stagione, voluta da Cineteca di Bologna e Circuito Cinema, dei film restaurati in 25 sale italiane. Che bella notizia.
A seguire
Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini.

Venerdì 27 settembre

h 21.05 RAI3 Qualunquemente, Giulio Manfredonia, 2011

Cetto è il ritratto deformato di una precisa tipologia politica, o antropologica, totalmente soverchiata dalla realtà. Lo ha capito anche Antonio Albanese: di fronte a governanti che trasformano le proprie residenze private nella villa di Salò o le 120 giornate di Sodoma, persino La Qualunque pare un moderato.

Mauro Gervasini

h 21.30 RAISTORIA Le quattro giornate di Napoli, Nanni Loy, 1962

Dal 28 settembre al 1° ottobre 1943, i napoletani, stremati dai bombardamenti delle forze alleate e dalle angherie dell’esercito tedesco, decidono di impugnare le armi e di combattere, fino alla morte. A questo storico e grandioso episodio della resistenza è dedicato il fim di Nanni Loy. A sentire i liceali napoletani di oggi – menzione speciale al ragazzo confuso sul significato della parola “invasore” – dovrebbe essere obbligatorio vederlo.

Sabato 28 settembre

h 21.30 RAI1 Habemus Papam, Nanni Moretti, 2011

Chi ha letto un significato religioso nel film, probabilmente ha visto un’altra pellicola o non l’ha seguita con attenzione: “Habemus Papam”, infatti, non è un lungometraggio sulla chiesa (e i suoi difetti ), o meglio non è solo questo. In primo luogo, infatti, il film è il racconto di un uomo, tutto il resto passa in secondo piano. Continua a leggere.

Domenica 29 settembre

Riposo

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Scritto da Giusy Palumbo.