In vista dell’imminente uscita del mastodontico L’uomo d’acciaio di Zack Snyder non fa male, così come abbiamo già fatto altre volte, dare una veloce ripassata alle origini di quello che è forse il più famoso personaggio dei fumetti di tutti i tempi, icona suprema e splendente di un medium che si è andato affermando nel corso del XX Secolo anche e soprattutto grazie alla sua presenza.

Superman, dopo una lunga e laboriosa gestazione creativa da parte di Jerry Siegel e Joe Shuster, appare per la prima volta nel 1938 sulla copertina e le pagine del primo numero di Action Comics. Baciato fin dall’inizio da un incredibile successo di pubblico, il personaggio non solo sopravvive alla crisi nera che colpisce il mondo dei comics americani a cavallo fra gli anni ’40 e ’50, ma diventa il portabandiera sia della casa editrice (l’odierna DC Comics), sia di un intero modo di concepire e produrre le storie a fumetti. Anche a Superman, così come per tutti gli altri personaggi DC, in 70 e passa anni di storie ne sono accadute di ogni risma, finendo per accumulare su di sé una quantità di riscritture, reinterpretazioni, rinarrazioni, reboot, universi paralleli e linee temporali alternative da far impallidire chiunque. Il cuore, però, quel nucleo originario al quale nessuno degli autori che si sono avvicendati in tutti questi anni hanno mai potuto rinunciare, è questo.

All’inizio c’è sempre un pianeta morente, Krypton, e uno scienziato, Jor-El, le cui catastrofiche previsioni sul destino del pianeta non vengono credute da chi è al potere. Jor El cerca allora di salvare almeno il proprio figlio neonato, Kal-El, spedendolo con un razzo verso la Terra, pianeta sul quale Kal-El, rinvenuto dai coniugi Kent in un campo del Kansas, si ritroverà dotato di straordinari poteri garantiti dal semplice influsso della luce solare sul suo organismo kryptoniano. Assunta l’identità di Clark Kent e cresciuto con amore e buonsenso dai genitori adottivi, Superman manifesta e cerca di imparare a controllare al meglio i propri poteri fin dalla giovane età, per poi trasferirsi a Metropolis come giornalista. Lì, fra la gestione della doppia identità, le amicizie con i colleghi e con gli altri super-eroi (in primis Batman, personaggio che rappresenta una sorta di doppio oscuro di Superman), le continue minacce di vario livello da affrontare, e un riazzeramento narrativo del proprio universo una volta ogni vent’anni, la vita gli scorre felice e tranquilla.

Forse non tutti sanno che…

– la prima versione del personaggio, abbozzata nel 1933, prevedeva un Superman dotato di poteri telepatici, il quale, pelato e malvagio, invece di salvare il mondo cercava di conquistarlo (alcuni dei tratti di questa prima versione saranno poi utilizzati per creare uno degli arci-nemici di Superman, ovvero Lex Luthor).

– la kryptonite verde, uno dei due talloni d’Achille del nostro eroe, è solo uno dei tipi di kryptonite presenti nell’universo DC: fra le altre c’è la kryptonite rossa (il cui effetto è imprevedibile, e spazia dal far crescere senza controllo barba e unghie, al rendere minuscolo oppure gigantesco Superman), quella blu (annulla temporaneamente tutti i super-poteri senza però avere effetti negativi), quella dorata (priva Superman in maniera permanente di tutti i suoi poteri e, per ovvi motivi, è comparsa solo in alcune rare occasioni), e quella bianca (che ha effetto sulla vegetazione, distruggendola).

– l’altro tallone d’Achille è la magia, l’unico potere di cui non è dotato Superman, e contro il quale può usare solo la propria intelligenza (per fare un esempio: Superman riesce a trapassare una montagna senza batter ciglio, ma non può sfondare una “semplice” barriera magica).

– la forza e le capacità di Superman hanno subito, nel corso degli anni e degli sceneggiatori, numerosi alti e bassi: si va dal principio, in cui il nostro eroe non può volare ma si sposta a balzellon balzelloni fra gli edifici di Metropolis, passando per la fine degli anni 50, epoca in cui riesce a infilare dozzine di pianeti uno dietro all’altro e spostarli nello spazio come se nulla fosse, fino ad arrivare a un deciso ridimensionamento negli anni ’70 e ’80.

– Siegel e Shuster, i due creatori, litigarono e portarono diverse volte in tribunale la casa editrice e le successive corporations che, nel tempo, si erano appropriate di Superman (sostanzialmente perché, per pubblicare il personaggio, ne avevano venduto i diritti per il proverbiale tozzo di pane; quando poi il personaggio iniziò a fruttare le carrettate di milioni, la casa editrice, nonostante alcuni aumenti di stipendio, si rifiutò di dividere a percentuale i proventi dell’utilizzo del personaggio, per poi licenziare entrambi gli autori). L’intera questione, che per molti versi è illuminante sul modo in cui i diritti d’autore siano usati come puro mezzo di profitto per le majors e non certo come strumento di protezione per gli artisti, non è ancora sopita ai nostri giorni: una delle ultime sentenze, che riguarda la ripartizione del copyright fra la DC e gli eredi degli autori, è del gennaio di quest’anno.

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Scritto da Gualtiero Bertoldi.