Il riuscito finale di questa quarta stagione non fa che confermare la pochezza e l’inutilità di tutto ciò che abbiamo visto quest’estate: perché dopo una sequela di episodi tra la noia e l’improponibile, si tagliano finalmente un po’ di rami secchi e si gettano interessanti basi per la prossima stagione.

“And When I Die”: l’epilogo della vicenda Marnie viene per fortuna liquidato in metà puntata. Ennesimo tentativo di eliminare Eric e Bill, ennesimo salvataggio, con tanto di ritorno dall’Oltretomba delle migliaia di morti di Bon Temps (per la gioia di Sookie che rivede sua nonna e per lo sconcerto di Arlene che rivede il suo caro ex): l’unico particolare degno di nota è che Jesus ci lascia la pelle, per consentire a Marnie-in-Lafayette di prelevare il suo potere di brujo in cambio della salvezza del suo amato medium. Salvati capra e cavoli, Sookie decide una volta per tutte di mollare entrambi i suoi vampiri, e lo fa con un discorso stranamente coerente, che ci dà enormi speranze per un futuro senza l’ulteriore trascinarsi di questo stanco triangolo. Se c’è una cosa che si salva della stagione è sicuramente Bill, e ora che Eric è rinsavito, l’idea di vederli finalmente liberi di battibeccare e di massacrare a piacimento, lontani da quella lagna di Sookie, è molto allettante: ce ne danno prova con l’improvviso e splatterissimo omicidio di Nan.

Funziona anche la scelta di ridimensionare lo smielato romanticismo che rischiava di affossare la coppia Jessica/Jason: molto meglio una Jessica consapevole dei propri istinti e delle proprie pulsioni e intenzionata, per una volta, a seguirli senza troppe menate.

Ma è nell’ultima parte che l’episodio spara le sue cartucce migliori: alla porta di Jason bussa un reverendo Newlin vampirizzato, Alcide trova una buca vuota nel punto in cui Russell Edgington è stato seppellito nel cemento (yay!) e  soprattutto, Tara muore! (no, non è vero, uno non fa in tempo a fare un saltino di gioia che viene subito raggiunto da infauste notizie)

En passant succede anche che: è Halloween e ciò permette ai Bellefleur di vestirsi da zombie (che sia un’anticipazione dei prossimi mostri che si insedieranno a Bon Temps? vi prego, no), a Jessica di sfolgorare in tenuta sexy-Cappuccetto Rosso e a Holly di fare le magie wiccan vestita da fata; un commilitone di Terry che non promette nulla di buono appare all’improvviso al Merlotte’s; oltre a Jesus, Marnie, Nan e Tara, muore anche Debbie, cui Sookie spara in testa dopo che lei ha sparato a Tara: una vera ecatombe.

Cosa ci dice tutto questo? Che gli autori si sono accorti di aver toppato clamorosamente; che per rimediare sono stati costretti a riesumare i personaggi fighissimi degli anni scorsi; che una stagione se n’è andata imperversando con storyline completamente inutili e particolarmente noiose (pantere mannare, pronipoti ninfomani, shapeshifter e gente come Luna e Debbie), quando bastava arrivare direttamente agli ultimi 20 minuti di questo episodio e ripartire da lì.

Allora tutti insieme chiudiamo gli occhi, pensiamo intensamente che niente di tutto ciò è mai successo e ricominciamo ad attendere trepidanti la quarta quinta stagione di True Blood.

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Scritto da Chiara Checcaglini.