L’annuncio della produzione di Marvel’s Most Wanted, spin-off di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. incentrato su Bobbi Morse e Lance Hunter, e della conseguente uscita di scena della coppia dalla serie madre a partire dalla quarta stagione, lascia perplessi sull’opportunità di eliminare due personaggi così importanti, proprio nel momento in cui si erano perfettamente integrati nelle dinamiche del gruppo guidato da Phil Coulson.

Introdotti all’inizio della seconda stagione nel ruolo, rispettivamente, di macchina da guerra alternativa all’eterna agente May, ma dotata di un quoziente intellettivo al limite della genialità, e di mercenario soltanto in apparenza cinico, l’audace Bobbi (Adrianne Palicki) e l’ex marito Lance (Nick Blood) hanno subito conquistato il pubblico. Un’eroina forte e indipendente, molto whedoniana, e un antieroe scanzonato, il cui legame si rivela più forte dei segreti di lei e dell’impulsività di lui – con la preziosa aggiunta dell’amico Mack (Henry Simmons), che malgrado un fisico da lottatore di wrestling preferisce usare l’intelligenza e il buonsenso piuttosto che la forza – erano gli ingredienti perfetti per ravvivare il lato prettamente action della vicenda, prima della deriva nei superpoteri conseguente all’introduzione degli Inumani.

Una felice intuizione confermata dalla loro versatilità nella terza stagione: Bobbi, ancora segnata dalle torture subite da parte di Grant Ward (personaggio sempre più negativo, fino a diventare il villain principale della serie) si è rivelata, grazie alle sue abilità scientifiche, preziosa anche in laboratorio, mentre Lance si è gettato in una folle operazione di vendetta nei confronti dell’aguzzino. La storyline di Lance e Bobbi, poi tornata in azione nella guerra con l’Hydra, è stata una delle cose migliori viste finora nella terza stagione, grazie anche agli interventi di una May sempre più legata ai due e abile nel far emergere la loro natura più guerriera.

Era proprio il caso di estrapolarli fuori dal contesto, privandoli del rapporto con gli altri personaggi, per lanciarli nell’ignoto di una serie personale che potrebbe anche rivelarsi un fiasco? Lo show avrà la forza e la qualità di Agent Carter, la serie gemella con protagonista Peggy Carter? Le ragioni di Marvel’s Most Wanted vanno ricercate anche nella volontà del network abc di dare vita a un universo esteso simile a quello di Netflix, capitanato da Daredevil e Jessica Jones, tanto che la rete ha già in programma un’ulteriore serie Marvel intitolata Damage Control.

La riflessione potrebbe ampliarsi a un discorso più generale, ovvero quello del concetto stesso di spin-off. Che un personaggio funzioni all’interno di un gruppo, è un conto. Che abbia il potenziale per reggere il ruolo da protagonista altrove, è un altro. Non è automatico. La stessa serie madre potrebbe risentire di un’assenza così pesante. Riguardo ad Agents of S.H.I.E.L.D., relegando due pezzi da novanta come Bobbi e Lance alle apparizioni in eventuali crossover con Most Wanted, si permetterebbe sì ad altri personaggi, nuovi o vecchi, di emergere (visto l’andazzo, è probabile che verrà dato ulteriore spazio alla squadra di Inumani di Daisy), ma si rischia al tempo stesso di creare un vuoto non colmabile da eventuali sostituti. Il gioco varrà la candela?