Future Film Festival 2014: fuggendo a spron battuto dai mostri dell’anno scorso, la XVI edizione del festival di animazione e nuove tecnologie si proietta direttamente nell’avvenire, trasformando Bologna in una scintillante Futuropolis da martedì 1 a domenica 6 aprile. Sotto la consolidata direzione artistica di Giulietta Fara e Oscar Cosulich, il tema delle Città del Futuro fungerà da fil rouge per esplorare scenari urbani utopici e distopici immaginati da artisti di ogni parte del mondo, dal cupo Giappone del 2050 di Gatchaman di Tôya Satô (sabato 5 aprile ore 22, cinema Lumière) al Brasile di Rio 2096 di Luiz Bolognesi, in piena guerra idrica.

La metropoli carioca si tingerà invece di colori più brillanti nell’atteso Rio 2 – Missione Amazzonia (fuori concorso), che vedrà il ritorno del pappagallo Blu alle prese con una riunione di famiglia nel cuore della foresta pluviale. A presentarlo sabato 5 aprile alle 17 al cinema Odeon sarà l’autore Carlos Saldanha, che vanta in curriculum, oltre al primo Rio, anche la saga de L’era glaciale. Saldanha terrà anche una lezione di cinema venerdì 4 aprile alle 12:45 presso il cinema Lumière.

Oltre a Rio 2, l’altro titolo di punta fuori concorso del FFF 2014 sarà Si alza il vento, annunciato a Venezia 70 come ultima opera del maestro Hayao Miyazaki e proiettato venerdì 24 aprile alle 22:30 e domenica 6 aprile alle 14 al cinema Lumière. Da segnalare, sempre fuori competizione, anche Goool!, lungometraggio sul calcio balilla del regista argentino Juan José Campanella, che si cimenta con il cinema d’animazione dopo aver conquistato l’Oscar 2010 per il miglior film straniero con Il segreto dei suoi occhi.

I nomi di spicco non fanno però sfigurare la ricca selezione dei film in gara per il Platinum Grand Prize: la Teheran di plastilina di Jasmine di Alain Ughetto, Francia, 2013 (martedì 1 ore 14 e giovedì 3 aprile ore 18, cinema Lumière); l’originale love story di Cheatin’, nata tra gli autoscontri e firmata da Bill Plympton, (meritatamente) amatissimo dai frequentatori del FFF (martedì 1 aprile ore 18:15 e sabato 5 aprile ore 20, Lumière); il delicato Bildungsroman francese My Mommy is in America di Marc Boréal, presentato dagli autori della graphic novel che ha ispirato il film, Jean Regnaud ed Èmile Bravo (martedì 1 aprile ore 21 e giovedì 3 aprile ore 16, Lumière); le animazioni retro-sperimentali delle quattro storie di Short Peace, sotto l’egida di Katsushiro Otomo (giovedì 3 aprile ore 22:30, Lumière). Non mancheranno, infine, gli appuntamenti con i Future Film Shorts (selezioni di cortometraggi in 2D, 3D, stop-motion e mixed media).

Come di consueto, il festival sarà poi completato da un nutrito programma di proiezioni, incontri speciali ed eventi a latere. Fra le tante proposte, segnaliamo la maratona di scrittura per sceneggiatori in erba “Le 12 Ore”, organizzata da Bottega Finzioni; la proiezione del documentario Walt Disney e l’Italia – Una storia d’amore, presentato dall’autore Marco Spagnoli e da Stefano Bethlen, Head of Theatrical Distribution di Disney Italia (giovedì 3 aprile ore 16:30, Lumière); l’incontro Neo Tokyo impact: fotogrammi della post apocalissi, organizzato da NipPop, che ripercorre la ferita ancora aperta inferta dalla bomba atomica e acuita dagli eventi dell’11 marzo 2011 (giovedì 3 aprile ore 18, Cineteca – Sala Cervi); e infine la masterclass sulle webseries con Ivan Cotroneo (sabato 5 aprile ore 14:15, Lumière).

Il programma completo è disponibile sul sito del Future Film Festival.

Fonte: Future Film Festival

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