Con l’annuncio dei vincitori, domenica 10 maggio si è conclusa la diciassettesima edizione del Future Film Festival di Bologna.

La giuria ha assegnato il premio Platinum Grand Prize a Giovanni’s Island del giapponse Mizuho Nishikubo. Basato sulla sceneggiatura originale di Shigemichi Sugita, il film ruota attorno alla vicenda dell’occupazione sovietica dell’isola di Shikotan avvenuta nell’agosto del 1945, dopo la sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale. Al centro dell’intreccio Junpei e il fratellino Kanta, rispettivamente di dieci e sette anni, costretti ad affrontare la separazione forzata della famiglia in seguito all’invasione. La tenera amicizia dei due bambini – e di Junpei in particolare – con la nuova vicina russa Tanya, figlia di un comandante, riuscirà a trascendere le barriere erette dalla Storia. Visivamente eccezionale, lirico, epico, delicato, sospeso tra realismo e trasfigurazione onirica (Junpei e Kanta fantasticano spesso di essere i protagonisti del loro libro preferito, Una notte sul treno della Via Lattea di Kenji Miyazawa, da cui derivano anche i loro nomi), Giovanni’s Island è tra i migliori film di animazione giapponese degli ultimi anni.

La menzione speciale Jury’s Prize è stata assegnata invece a Possessed, dark comedy del regista spagnolo Sam realizzata in stop-motion che si configura come una sorta di parodia del genere horror. Protagonisti della vicenda Trini, una danzatrice di flamenco, e suo figlio Damien. Quest’ultimo, in seguito alla misteriosa morte in un incidente domestico del padre Gregorio, famoso toreador, inizia a comportarsi in modo talmente inquietante da convincere la madre che sia posseduto dal demonio. Ha inizio una vicenda che procede a ritmo serrato tra satanismi, esorcismi e cruenti omicidi dal sapore tarantiniano. Costruito attorno a soluzioni narrative originali e a una folta schiera di personaggi stravaganti, Possessed si avvale di un caleidoscopio di citazioni cinematografiche che vanno da L’esorcista (il richiamo più forte) a Psyco, Shining, Omen e molti altri titoli del genere horror paranormale.

Il premio della giuria Future Film Short è andato a Splintertime, corto del regista e artista olandese Rosto. Terzo capitolo della quadrilogia Three Wreckers, questa opera cupa e allucinata realizzata con tecniche di animazione miste porta in scena quattro spiriti in viaggio su un’ambulanza in mezzo a scenari di assoluta desolazione. Come nei due precedenti episodi, anche in Splintertime giocano un ruolo di primo piano le suggestioni create dalla bella colonna sonora.

Menzione speciale Future Film Short, infine, per Chicken Cube, un corto della tedesca Anna Pencker (fare clic qui per vederlo) che si presenta come una satira della logica capitalistica della produttività: disegni geometrici e una persuasiva voce maschile fuori campo danno vita infatti a una finta pubblicità di un fantomatico pollo cubico dalle innumerevoli virtù.

Per l’elenco completo dei premi e per le motivazioni ufficiali, vi rimandiamo alla pagina ufficiale del festival.

Scritto da Thomas Mai.