Cartoni animati, aprile 2012: nuove serie, grandi ritorni, sequel – questo mese l’offerta è ricchissima, e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Sakamichi no Apollo – Kids on the slope
Sakamichi no Apollo segna l’attesissimo ritorno alla regia di Shinichiro Watanabe, già autore di Cowboy Bebop e Samurai Champloo. La trama segue il nascere e lo svilupparsi dell’amicizia, grazie alla musica jazz, tra due studenti nel Giappone di metà anni 60. La storia semplice e l’ambientazione tutto sommato inusuale permettono a Watanabe di sfoggiare una eccezionale maturità stilistica: ogni inquadratura e ogni stacco vanno a formare un ordito ricco eppure chiarissimo, e se mettiamo poi nel conto che le musiche sono di Yoko Kanno, il capolavoro è assicurato.

Eureka Seven: AO
È il sequel del bel Eureka Seven, serie televisiva del 2005. In questo anime di stampo fantascientifico si seguono le vicende del figlio dei protagonisti della precedente opera; la prima puntata è abbastanza lenta, e non fa niente di speciale per introdurre i personaggi o cercare di presentare in maniera chiara l’ambientazione a chi non ha visto il cartone del 2005. Lo standard qualitativo è comunque alto, e sicuramente la storia riuscirà a ingranare con il passare degli episodi.

Saint Seiya Omega
Per tutti i cultori dei Cavalieri dello Zodiaco, tornano in versione rimodernata le scazzottate d’ispirazione mitologica. La storia, che segue la fine della serie televisiva originale, si sviluppa però in maniera differente rispetto al manga e agli OAV editi nel frattempo. Qui infatti ci troviamo di fronte al figlio di Seiya (il Pegasus italiano) alle prese con l’eredità paterna (l’armatura dello stesso cavaliere, che nel frattempo è diventato un cavaliere con l’armatura d’oro). Pur non essendoci più il compianto Shingo Araki al character design, il cartone mantiene quel che promette (tizi con il nome di costellazioni che si prendono a sganassoni? E che altro si può volere?), e, se si aggiunge il fattore nostalgia, tanto può bastare.

Uchū Kyōdai – Space Brothers
La sorpresa della stagione. Tratto dall’omonimo manga di Chūya Koyama, narra la storia di due fratelli che, dopo aver visto un UFO da bambini, si promettono a vicenda di diventare astronauti e andare sulla Luna. Fluido, veloce, ben ritmato, Uchū Kyōdai è una commedia che appassiona e diverte senza dover far ricorso a trovate demenziali, e mette molta attenzione nello sviluppo dei personaggi.

Shirokuma Café – Polar Bear’s Café
Un panda di nome Panda, mentre sta cercando lavoro, capita in un caffè gestito da un orso polare (che si chiama Orso Polare). E niente, l’intero cartone si basa su questa premessa, ovvero l’utilizzare degli animali non antropoformizzati in situazioni assolutamente comuni (impagabile ad esempio la scena in cui Panda trova lavoro come panda part-time nello zoo cittadino). Un umorismo semplicissimo eppure efficace, adatto per farsi un paio di risate senza pensieri.

Lupin the Third: Mine Fujiko to Iu Onna – Lupin the Third: a woman called Fujiko Mine
In occasione del 40esimo anniversario della prima apparizione televisiva di Lupin, lo studio di produzione TMS Entertainment ha raggruppato un cast stellare per creare una nuova serie televisiva dedicata al personaggio creato da Monkey Punch. L’anime, diretto da Sayo Yamamoto, e che conta sul character design di Takeshi Koike e le musiche prodotte da Shinichiro Watanabe (sì, lo stesso Watanabe citato prima), è pesantamente ispirato alla prima serie televisiva: dallo stile di disegno alle storie, dalla giacca verde di Lupin alle sonorità jazz della colonna sonora, la serie è un omaggio curatissimo ai primi episodi degli anni 70. La particolarità, che rende l’opera particolarmente interessante, è che questa volta le vicende sono narrate da un punto di vista vicino a quello di Fujiko, piuttosto che da quello di Lupin. Adatto per tutti i nostalgici, e non solo.

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Scritto da Gualtiero Bertoldi.