The Walking Dead (id., 2010-) è una serie televisiva statunitense, creata dal regista Frank Darabont insieme a Robert Kirkman, autore dell’omonima serie a fumetti illustrata da Tony Moore e Charlie Adlard. La serie viene trasmessa dalla AMC negli Stati Uniti (dall’ottobre del 2010) e da Fox in Italia (dal novembre del 2010, quasi in contemporanea con gli States). È al momento in corso una terza stagione (QUI la recensione), per la quale sono previsti sedici episodi e che dovrebbe terminare nella primavera del 2013.

Ancora zombies (termine di origine haitiana, proveniente dalla lingua africana bantu e legato ai riti del vudù), morti viventi, insomma, ma qui rinominati walkers, morti erranti. Ce n’era davvero bisogno, dopo i sei film di George Romero (con relativi remake), la serie di Resident Evil, decine di opere statunitensi e non, senza contare i numerosi lungometraggi, che oscillano tra le cosiddette serie b e serie z, made in Italy, come quelli di Lucio Fulci e Lamberto Bava? Forse no, verrebbe da dire a priori; assolutamente sì, si può affermare ora, dopo una brillante seconda stagione e un eccezionale incipit della terza. Ma un passo alla volta.

Il Pilot, Days Gone Bye (I giorni andati, scritto e diretto da Frank Darabont), si apre con il risveglio dal coma dello sceriffo Rick Grimes – e la mente vola a 28 Days Later (28 giorni dopo, 2002) di Danny Boyle – e il suo tentativo di comprendere la situazione apocalittica che si trova a fronteggiare. Tutta la prima stagione è on the road, poiché Rick, con altri superstiti (tra cui la moglie Lori e il figlio Carl, il collega Shane, il coreano Glenn, l’anziano Dale, etc.), è diretto ad Atlanta, dove spera di trovare un rimedio alla pandemia mortale, presso il CDC. Nell’ultimo episodio della prima stagione (TS-19 di Guy Ferland) la figura del ricercatore medico Edwin Jenner è centrale: l’uomo rivela alcune sue conoscenze in merito al virus, prima di decontaminare il CDC (o CCM, Centro di Controllo delle Malattie), facendolo esplodere, ma liberando, prevedibilmente all’ultimo momento, il gruppo dei survivors e rivelando un segreto all’orecchio di Rick, che nessuno, nemmeno lo spettatore, riesce a sentire.

La seconda stagione si apre con l’episodio What Lies Ahead – La strada da percorrere e una delle migliori sequenze dell’intera serie: i superstiti, sempre in viaggio, si nascondono tra le auto che bloccano una strada, attraversata da un branco di morti erranti; e lo stesso episodio si conclude drammaticamente, con la scomparsa di Sophie, figlia di Carol, e con la ferita accidentale del piccolo Carl, da parte di Otis, nuovo personaggio, che guida tutta la compagnia alla fattoria di Hershel Greene, dove vengono accolti e Carl viene prontamente curato.

La prima parte della seconda stagione (la serie è andata in pausa dal novembre del 2011 al febbraio del 2012), fino all’episodio 2×07, Pretty Much Dead Already – Muore la speranza, è ambientata dunque nella fattoria, dove Hershel tiene prigionieri dei walkers, ritenendole persone malate da curare e non cadaveri ambulanti da eliminare; e il medesimo episodio si conclude tragicamente, con la scoperta che la piccola dispersa Sophie, le cui ricerche non si sono mai interrotte nel corso di tutti i sette episodi, è diventata una zombie, e viene così uccisa da Rick, con un atto di rottura: da questo momento la spietatezza e la determinazione dell’uomo iniziano a crescere e non sempre sono sotto controllo. Nulla sarà più lo stesso.

La stagione riparte con Nebraska e il gruppo riprende un cammino che non è solo reale, ma anche interiore, una discesa nell’orrifico abisso delle proprie paure e del proprio “lato oscuro”: emergono sempre più l’aggressività, la violenza, l’intolleranza dei personaggi principali, i cosiddetti “buoni”, sempre più feroci; in particolare Rick e Shane continuano a scontrarsi, fino all’inevitabile “duello” tra i due (anti-)eroi.

Beside the Dying Fire – La linea del fuoco è il tredicesimo e ultimo episodio della seconda stagione, durante la quale escono di scena due personaggi importanti (Dale e Shane), e si aprono nuovi scenari: viene rivelato il segreto del dottor Jenner (tutti i superstiti sono infetti, dunque “torneranno”, dopo essere “morti”, anche se non sono stati morsi); si affaccia una misteriosa figura incappucciata e armata di katana, che tiene legati due zombies senza braccia né mascella e che trova Andrea, dispersa nel bosco; Rick rivela al gruppo di aver ucciso Shane per autodifesa e, con tono agghiacciante, afferma che solo chi sta con lui potrà sopravvivere, ma che non vi sarà più nessuna democrazia nel gruppo; e la stagione si conclude con l’inquadratura di una immensa struttura fortificata, poco distante dai superstiti, vicino alla foresta. Molte incognite vengono svelate all’inizio della terza stagione… ma per ora è già stato rivelato abbastanza…

Scritto da Luca Pasquale.

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