Berlinale 2014: Black Hole, Thin Ice e altre recensioni
La sessantaquattresima edizione della Berlinale si è chiusa con L’Orso d’oro vinto dal noir d’atmosfera cinese Black Hole, Thin Ice di Diao Ynan, che alla vigilia non era nell’elenco dei favoriti, e la cui vittoria ha colto di sorpresa molti. In un concorso ufficiale che, a detta di quasi tutti, non ha entusiasmato per qualità […]
Berlinale 2014: In grazia di Dio e altre recensioni
In questa sessantaquattresima edizione del Festival di Berlino, il cinema italiano è decisamente poco rappresentato: oltre al documentario di Gianni Amelio Felice chi è diverso, il Belpaese è presente con In Grazia di Dio, ultima fatica del regista salentino Edoardo Winspeare, presentata nella sezione Panorama, dove, considerando la durata e l’intensità degli applausi, ha riscosso […]
Berlinale 2014: Kraftidioten e altre recensioni
Nei primi giorni, la sessantaquattresima edizione della Berlinale, oltre ai nomi che più attirano l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica di Von Trier, di Anderson e di Clooney, ha presentato, nella sua sterminata offerta, anche altre piccole perle per tutti i gusti: ciniche commedie, robuste opere di genere e zampate di vecchi maestri. Partendo da […]
The Wolf of Wall Street: la recensione
Gli imperi crescono, raggiungono l’apice e crollano rovinosamente, come insegnano i corsi e ricorsi storici, portando con sé nel crollo la follia e la perdita del contatto con la realtà dei protagonisti. Martin Scorsese ha raccontato l’ascesa e il rovinoso declino di personaggi grandiosi e del loro “piccolo” impero in più di una mirabile occasione: […]
Nebraska: la recensione
Me and her went for a ride, Sir, and ten innocent people died, cantava Bruce Springsteen in Nebraska, raccontando delle gesta di una delle coppie criminali più celebri della storia statunitense: Charles Starkweather e Caril Ann Fugate, i quali nel 1958, un po’ per noia e un po’ per disperazione, poco più che adolescenti, uccisero […]
Il grande match: la recensione
Il grande match del titolo è quello tra Billy McDonnen e Henry Sharp, due vecchie glorie del pugilato che decidono di togliere i guantoni dal chiodo dove erano stati appesi una trentina di anni prima per affrontarsi di nuovo, in una sorta di spareggio dopo che i match tra i due avevano visto una vittoria […]
Dietro i candelabri: la recensione
Valentino Liberace è stato un celebre pianista, uno dei protagonisti di primo piano dello show business statunitense tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta, capace di attirare flotte di persone, oltreché con la velocità delle dita sui tasti del piano, per il carisma scenico e per il kitsch reso palese dai suoi abiti e […]
Blue Jasmine: la recensione
Blue Jasmine è probabilmente il Woody Allen più cupo e funebre di sempre, quello in cui il pessimismo, presente in modo più o meno latente nella quasi totalità della sua filmografia – vuoi in forma più ironica, vuoi in una cornice chiaramente drammatica – assume un ruolo di assoluta predominanza. Non si ride quasi mai, […]
TFF 2013 – Club Sandwich e altre recensioni
La trentunesima edizione del Torino Film Festival si è conclusa con un incremento del 31% degli incassi rispetto alla scorsa edizione, arrivando a 92.000 spettatori (contro i 75.000 del 2012). Impreziosito dalla straordinaria retrospettiva dedicata alla New Hollywood, che certamente ha dato una gran mano all’aumento di incassi e spettatori pur rischiando di oscurare l’offerta […]
TFF 2013 – Prince Avalanche: la recensione
David Gordon Green, lanciato in Europa proprio dal Festival di Torino – che nel 2004 proiettò il bellissimo Undertow – con Prince Avalanche affronta il remake di A Annan Veg (Either Way), bel film dell’islandese Hafsteinn Sigurosson, che, per i corsi e i ricorsi storici, vinse il festival sabaudo nel 2011. I due protagonisti (Paul […]
Sole a catinelle: la recensione
Con quasi trenta milioni guadagnati in meno di due settimane, Checco Zalone è entrato nello stantio panorama degli incassi del cinema italiano come un arcigno difensore entra in tackle scivolato. Successo sicuramente previsto, anche se forse non in queste proporzioni: il record di 60 milioni d’incasso del precedente Che bella giornata sembra infatti a portata […]
Anni felici: la recensione
Inizialmente, il film di Daniele Luchetti avrebbe dovuto intitolarsi Storia mitologica della mia famiglia, titolo che avrebbe messo immediatamente in luce il carattere autobiografico alla base dell’opera, anche di quei fatti inventati, ma comunque simbolo di sensazioni e problematiche reali. Luchetti rappresenta uno spaccato della sua famiglia durante l’estate 1974: il padre Guido (Kim Rossi […]