Alzi la mano chi ha sognato, almeno una volta nella vita di viaggiare nel tempo. E alzi la mano chi ha visto, almeno uno dei film della trilogia “Back to the Future” diretti da Robert Zemeckis.

Beh certo chi ha alzato la mano la prima volta non può che averlo fatto anche alla seconda perché proprio grazie alle tre pellicole prodotte da Steven Spielberg è possibile, anche se solo in modo virtuale, viaggiare davvero nel tempo.

Ritorno al Futuro – Parte I è sicuramente il più riuscito con il giovane protagonista Marty (uno strepitoso Michael J.Fox) che per salvare l’amico scienziato Doc (Christopher Lloyd) quasi involontariamente finisce nel 1955, cioè trent’anni prima visto che il film è ambientato, nonché girato nel 1985.

Qui il ragazzo incontra i propri genitori che all’epoca avevano la sua stessa età e deve cavarsela a trovare un modo per tornare nel 1985 senza causare danni al proprio futuro, interagendo con i familiari ignari, ovviamente, della sua identità.

Se nel primo film della trilogia Marty si trova nei mitici anni Cinquanta americani, in Ritorno al Futuro – Parte II lui e Doc sono nel futuro, altro “luogo” o “spazio” a cui tutti almeno una volta vorremmo dare una sbirciatina. Come sarò tra trent’anni? E’ il quesito che si pone lo stesso protagonista che però combina un guaio che potrebbe pregiudicare il vero futuro della sua storia una volta tornato indietro.

Come conseguenza Marty non solo dovrà affrontare il 1985 “alternativo” che egli stesso ha in qualche modo favorito facendo finire in mani sbagliate la macchina del tempo, ma dovrà tornare nuovamente nel 1955 dove oltre ai genitori incontrerà anche…il se stesso del primo episodio!A complicare il tutto, alla fine del film, un fulmine che colpisce la DeLoran e che manda Doc nel lontano 1885.

Così Ritorno al Futuro – Parte III inizia con Marty disperato per aver perso “nel tempo” l’amico e che deve nuovamente rivolgersi all’aiuto del Doc del 1955 per riportare tutto alla normalità.

Il capitolo finale non ha certo al stessa forza delle due pellicole precedenti, ma vuole essere una conclusione del “ciclo temporale” iniziato con il passato più prossimo che continua con il futuro e che termina con un’epoca mitica, soprattutto per gli americani: il vecchio West. Questo film vuole essere anche un omaggio a tanti capolavori ambientati in questo mitico contesto, ovviamente con una rilettura leggera e divertente.

Tre film, una saga diventata un cult, da vedere e rivedere oggi, domani e…nel futuro!!!!

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Scritto da Caterina Ferruzzi.

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