Chi si aspettava da I ain’t a Judas una degna continuazione del finale della precedente puntata, lo scatenarsi dell’inferno, l’atteso scontro tra i due leader, sarà rimasto senza parole. Chi si aspettava una puntata comunque vagamente all’altezza della terza stagione di The Walking Dead sarà rimasto senza parole. Chiunque sarà rimasto senza parole. Perché la 3×11 è una delle puntate più insipide della storia della serie e il finale riesce a rendere tutto ancora più sconfortante.

Questi i fatti. Ritiratisi nelle rispettive roccaforti, Rick e il Governatore devono prima risolvere le questioni interne ai gruppi, in attesa di sferrare il vero attacco. Alla prigione il ruolo di Rick è sempre più in bilico, contestato apertamente da Hershel e incoraggiato dallo stesso Carl a lasciare il comando a Deryl. Merle, guardato da tutti con sospetto, trova un inaspettato momento di condivisione nel gioco “cita la Bibbia con Hershel” da cui scaturiscono visioni apocalittiche dell’ira del Governatore, pronto a sterminare l’intero gruppo a partire dai traditori. Quello stesso Governatore che, iddio lo benedica, è l’unico personaggio che in questa puntata mantiene un minimo di spessore e rilevanza. Dopo il momento di rabbia inconcludente che lo aveva dominato nei giorni seguenti l’attacco di Rick e compagni, il grande cattivo ha infatti ritrovato la sua diabolica abilità di dissimulatore, imbonitore e manipolatore. Ispirato da principi come “Adolescence is a 20th century invention”, è deciso ad arruolare giovani asmatici, vecchi artritici e chiunque riesca a premere un grilletto nella Woodbury Army, nonostante le proteste di Andrea. Sapendo poi che la ragazza cercherà di raggiungere la prigione per avvertire gli amici si accorda con Milton perché quest’ultimo la aiuti a scappare (per testare la lealtà di Andrea? Per avere informazioni sulla situazione alla prigione? Bah).

Proprio mentre Milton e Andrea sono fuori dalla città, forse a caccia di zombie per l’arena (ma questo passaggio è nebuloso come molti altri), ecco che incontrano Tyrese e compagni, inspiegabilmente scomparsi per tutta la scorsa puntata e ora decisi a raggiungere Woodbury e a chiedere accoglienza. Manna dal cielo per il Governatore che da loro potrà ottenere informazioni sulla prigione e collaborazione in un eventuale attacco. Ma il centro della puntata è appunto l’incontro tra Andrea e gli ex compagni: la scoperta della morte di Lori, di Shane e di T-Dog, la verità sull’ultimo attacco del Governatore e sull’aggressione subito da Michonne appena lasciata la città. Il dialogo con Michonne, in particolare, svela la fascinazione che Andrea prova ancora per il Governatore e per l’idea artificiosa e impossibile di una vita “normale”; e il fatto che cerchi di convincere gli altri a trovare un accordo dà l’idea di come non abbia affatto capito quali siano obiettivi e metodi del suo “fidanzato”.

Se sin qui la puntata si era dimostrata priva di mordente, piena di dialoghi fiacchi e passaggi poco chiari, ecco che incredibilmente, sul finale, riesce ancora a peggiorare. Dopo aver ricevuto coltello e pistola da Rick, Andrea lascia la prigione, col proposito di uccidere il Governatore nel sonno, come suggeritole da Carol. E così parte una sequenza che entrerà negli annali del brutto: alla prigione momento di riconciliazione  tra Rick e gli altri, nel dividersi i compiti per il giorno seguente, mentre tutti attorno al falò ascoltano rapiti la figlia bionda di Hershel (che ancora non abbiamo idea di come si chiami) che canta, sguardi di intesa e sorrisi. La scena passa alla camera del Governatore, Andrea che si alza dal letto, si avvicina armata ma all’ultimo non ha cuore di ucciderlo, si allontana e guarda alla finestra illuminata dalla luna. Dissolvenza musica.

Che strana mutazione sta subendo The Walking Dead? Punta a diventare una telenovela sudamericana? Qualcuno ha pensato che l’azione fosse sopravvalutata? Che la dimensione filosofico-esistenziale della serie non fosse poi così fondamentale? Che gli psicodrammi amorosi, gli eventi confusi e i dialoghi banali potessero essere terribilmente catchy? Affidiamo ogni nostra speranza al Governatore e alla sua ira funesta, che smuova queste acque stagnanti e riporti TWD, se non agli antichi splendori, ad un livello accettabile. O cominceremo a rimpiangere la fattoria e gli walkers “malati” chiusi nel fienile. Ed è tutto dire.

Scritto da Barbara Nazzari.

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