Cinema Errante Awards, i premi dedicati al meglio del cinema, della musica e delle serie TV 2012.

Ringraziando i lettori assidui e occasionali che ci hanno accompagnato nell’erranza con il corpo (Volume I), con la mente (Volume II) e con lo spirito (Volume III), eccoci giunti al quarto ed ultimo atto della resa dei conti con la scorsa annata cinematografica, per un pugno di Bussole d’Oro. Di scena sono le categorie Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attrice.


Ecco i cinque nominati per il Miglior Film: a contendersi il premio, cinque grandi autori.

Amour di Michael Haneke. Dopo il trionfo a Cannes, la statuetta per il miglior film straniero e una miriade di altri riconoscimenti, l’austriaco Haneke ha l’occasione di aggiungere un altro premio sul già stracolmo scaffale. Esclusa una sparuta pattuglia di chi lo ha accusato di compiacimento, scorrettezza e furbizia, il film ha conquistato e commosso praticamente tutti, addetti ai lavori e non.

Django Unchained di Quentin Tarantino. Siamo alle solite con Tarantino: sceneggiatura impeccabile, regia anche, scene memorabili, grandi prove degli interpreti, grande senso della narrazione  e citazioni mai inutili e pesanti. Anche quando si intravedono ombre di manierismo avvicinarsi, è sempre un fottuto grande cinema! Ah, la D è muta.

Hugo Cabret di Martin Scorsese. Il ritorno ai livelli propri di Martin Scorsese è una dichiarazione d’amore al cinema e alla sua essenza di magia, filtrata da una fiaba con e per bambini, ma capace di parlare a tutti. Raramente il 3D è stato così magico e funzionale.

Killer Joe di William Friedkin. La scena della coscia di pollo usata per fini non propriamente alimentari è già cult, ma è tutto il film a meritare di essere visto e rivisto. Sarcastico e allucinato viaggio nella pancia più profonda degli Stati Uniti, sorretto da una sceneggiatura perfetta e da una regia sopraffina che permettono a Friedkin di fare ancora strike. Da migliorare invece la mira dei distributori italiani, ancora una volta lontani dal bersaglio.

Moonrise Kingdom di Wes Anderson. crea e vive in un mondo tutto suo capisce meglio di altri sfumature della realtà e il senso di grandi misteri come l’amore. E’ il caso di Wes Anderson, e dei due dodicenni protagonisti del film che conferma il suo stravagante e stiloso talento, raggiungendo il punto se non più alto, sicuramente più toccante della sua carriera.

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Ecco le cinque nomination erranti per la Miglior Regia.

Bernardo BertolucciIo e Te. Tra le quattro mura di una cantina, esplode il furore di un amore ritrovato dopo una lunga separazione: quello del regista emiliano per la settima arte. Racconto di formazione con momenti altissimi e sostenuto da una passione per il cinema trascinante.

William Friedkin – Killer Joe. Temi, ambienti, atmosfere e caratteri forse già visti e rivisti, ma poche volte con la stessa efficacia e la stessa forza, tematica e visiva. Friedkin, giocando nel terreno dei suoi eredi, regala un altro grande classico.

Matteo Garrone – Reality. Al momento difficile della conferma, Garrone non delude: opera sapientemente iper-realista e all’occorrenza quasi surreale, come la realtà che racconta e cerca di capire, senza moralismi e senza puntare il dito, ma con una padronanza notevole del mezzo cinema.

Martin Scorsese – Hugo Cabret. Il ritorno a livelli propri di Martin Scorsese, con un omaggio alla storia del cinema e alla sua magia primigenia. E’ il lato fiction dell’impegno documentario e di ricerca che il regista porta avanti da anni: denso ed emozionante.

Quentin Tarantino – Django Unchained. Altro tiro e altro cult. Tarantino non sbaglia mai un colpo, e regala momenti di altissimo cinema anche questa volta, nonostante qualche ombra di manierismo inizi a farsi intravedere tra le pieghe della narrazione. Livelli spesso eccelsi, in un film emotivamente e sentimentalmente più caldo della media tarantiniana.

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Ecco le nomination per la Miglior Attrice.

Tea Falco in Io e Te. Oltre che apprezzata fotografa e videomaker, Tea Falco si rivela ottima attrice, riuscendo a mostrare insieme i due volti di giovane donna forte e agguerrita e di fragile ragazzina tossicodipendente e sola.

Anne Hathaway in Les Misèrables. Oscar come miglior attrice non protagonista, Anne Hathaway dà voce e corpo all’innocenza di Fantine, alla sua discesa agli inferi e, nel momento forse più toccante del film, al ricordo di illusioni passate.

Emanuelle Riva in Amour. La grandissima interpretazione dell’ultraottantenne Emmanuelle Riva rende commovente e molto realistica la costante e crescente immersione nel dolore della protagonista, in attesa della fine liberatoria.

Tilda Swinton in E ora parliamo di Kevin. Impegnata in una prova tutta in sottrazione, fatta di silenzi e di sguardi eloquenti, Tilda Swinton sembra nata per il ruolo della madre frustrata, esprimendone alla perfezione la rabbia mal celata, il senso di colpa, lo smarrimento.

Charlize Theron in Young Adult. Nei panni di una donna adulta che si è distratta dalla vita arrovellandosi sui suoi anni migliori, se la cava alla grande Charlize Theron, incredibilmente credibile nel rendersi imbarazzante pur indossando la propria sfolgorante bellezza.

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Volume uno: Robert Pattinson è mio amico, Miglior Nudo, Miglior Combattimento, Miglior Barba.
Volume due: Miglior Attore, Miglior Sceneggiatura, Miglior Film Fumetto e Animazione.
Volume tre: Miglior Serie TV, Miglior Album.

Attenzione: È possibile votare fino al 5 marzo alle 23.59. I vincitori saranno annunciati il 7 marzo su wwww.cinemaerrante.com

* Il periodo preso in considerazione per le nomination va dal 3 febbraio 2012 al 31 gennaio 2013.

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