Cinema Errante Awards, i premi dedicati al meglio del cinema, della musica e delle serie TV 2012.

Dopo la passerella per gli occhi dei migliori nudi (Volume I) e quella per l’immaginazione delle migliori sceneggiature (Volume II), proseguiamo il nostro viaggio alla ricerca dei best-of-the-best con le categorie Miglior Serie TV e Miglior Album 2012.


Il primetime di questa serata è dedicato alla categoria Miglior Serie TV 2012, quest’anno più che mai riassunta dal detto “squadra che vince non si cambia”! Cinque grandi conferme che danno speranza laddove le new entries hanno lasciato molte perplessità. I candidati sono:

Breaking Bad – Stagione 5. Perché il cerchio si stringe inesorabilmente e perché un sempre più epico Bryan Cranston ci mostra che il lato oscuro di Walter White non ha eguali. All in.

Game of Thrones – Stagione 2. Perché racconta una Grande Storia, in grado di conquistare anche gli adepti più improbabili. Affiliamo spade e pugnali in acciaio di Valyria in attesa del 31 marzo, memori della perla di saggezza più vera della seconda stagione: “Anyone can be killed“.

Louie – Stagione 3. Una stagione più seria e meditativa, che dimostra di saper andare oltre i (pur sempre graditi) siparietti stand-up per riflettere sul proprio statuto e sulla crescita del protagonista. Senza contare le guest star da urlo.

Mad Men – Stagione 5. È già il 1966 e poi il ’67, le cose cambiano alla velocità della luce e non tutti sono pronti. Coraggiosa e impietosamente splendida, questa quinta stagione seziona inadeguatezze e paure di tutta la SCDP, Don Draper compreso: chi abbraccia il nuovo, chi si adatta, chi cede.

The Walking Dead – Stagione 3. Più zombi, più tensione, più adrenalina. Con la terza stagione la storia trova finalmente il suo ritmo ideale, evitando le sabbie mobili narrative che ne avevano minato la stagione precedente.

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E passiamo alla categoria Miglior Album 2012, tra illustri collaborazioni, giovani gruppi con le idee già chiare e riconferme dei veterani. I candidati sono:

Fiona Apple – The Idler Wheel… (vuoi recensire questo album? entra in redazione!). Il più essenziale e personale degli album della Apple, in cui lo straripare delle emozioni scorre libero tra le note del piano e gli interventi strumentali di Charley Drayton, tra dissonanze e percussioni tribali, falsetti e grida, multiforme quanto controllato. Un’autobiografia in musica tra le più intense mai scritte.

Andrew Bird – Break it Yourself. Altro grande disco da parte del violinista chicagoano, Break it yourself si caratterizza per un approccio più diretto e meno barocco rispetto al passato. Non che manchino eleganza e code classicheggianti, ma la sensazione è quella di pezzi forse più orecchiabili che mai. Sia nei momenti più concitati che in quelli (notevoli) dalla vena più malinconica.

David Byrne & St. Vincent – Love this Giant (di cui potete leggere anche QUI, nella nostra Guida agli album 2012). Il celebre ed inossidabile David Byrne ci porta nelle atmosfere di un album vorticoso, segnato dal ritmo forsennato e decisamente funk degli ottoni e dal dialogo quasi continuo con la giovane e promettente Annie Clark, in arte St. Vincent. Un insieme bizzarro e coeso allo stesso tempo di contaminazioni musicali e ritmiche che non potrà non colpire gli amanti di Byrne e gli ascoltatori più curiosi.

Dirty Projectors – Swing Lo Magellan. Un album in cui i Dirty Projectors riescono finalmente a coniugare l’unicità dello stile (un originale mix di folk, lo-fi, world music e R&B) la complessità dei testi e l’immediatezza d’ascolto, senza scendere a compromessi. Con questo il gruppo di Dave Longstreth si riconferma uno dei progetti più interessanti e sfuggenti del panorama indie americano.

Tame Impala – Lonerism. Al secondo disco la band (solo sul palco) di Kevin Parker conferma quanto di buono fatto all’esordio e alza ulteriormente l’asticella. Indie goes mainstream, il che significa in soldoni canzoni che passano addirittura alle radio commerciali. Schifati? Tutt’altro, dato il ben di dio che ci viene proposto dagli australiani. La ricetta (aggiornata) unisce ai Beatles/John Lennon certi sapori anni 70 (Todd Rundgren, Pink Floyd) e partorisce un pezzo come Feels like we only go backwards, che avrebbe potuto essere singolo dell’anno anche nel 1967 e non solo nel 2012.

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Volume uno: Robert Pattinson è mio amico, Miglior Nudo, Miglior Combattimento, Miglior Barba.
Volume due: Miglior Attore, Miglior Sceneggiatura, Miglior Film Fumetto e Animazione.
Volume quattro: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attrice.

Attenzione: È possibile votare fino al 5 marzo alle 23.59. I vincitori saranno annunciati il 7 marzo su wwww.cinemaerrante.com

* Il periodo preso in considerazione per le nomination va dal 3 febbraio 2012 al 31 gennaio 2013.

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