Sailor Moon festeggia il suo 20esimo anniversario con una serie inedita. Basta repliche, il capolavoro di Naoko Takeuchi tornerà sul piccolo schermo con nuovi episodi, così da permettere alle nuove generazioni di riscoprire un cult per sempre caro ai telespettatori anni ’90.

La produzione è avvolta nel mistero, ma già si parla di reboot con possibile lancio mondiale per l’estate 2013. Cinema Errante vi ripropone un estratto dell’articolo per i 20anni di Sailor Moon e i video delle sigle TV.

Nel 1991 Naoko Takeuchi disegna un manga che vede come protagoniste delle ragazze di quattordici anni dotate di poteri con cui si trasformano in Guerriere Sailor e affrontano i demoni che minacciano la serenità di Tokyo. Ognuna di esse è legata ad un pianeta, e possiede un potere particolare legato al suo nome. Nel cognome della protagonista, Tsukino, si nasconde ad esempio l’ideogramma “Tsuki” che significa “Luna” , il suo pianeta di provenienza. Il nome Usagi, invece, letteralmente “coniglio”, rimanda alla leggenda di un coniglietto che, non potendo donare nulla per alleviare la fame e la stanchezza di un viandante, gli offre la sua vita e in cambio viene portato dal dio-pellegrino sulla luna dove riposerà per sempre in pace, emblema del coraggio e del sacrificio. Non a caso la serie fa continui riferimenti a questa parola: l’acconciatura della protagonista ricorda le orecchie di un coniglio, spesso un coniglio compare sui suoi abiti, gli oggetti che la circondano assumono la forma del coniglio.

Sailor Moon è dunque una storia piena di contaminazioni: le immagini di un manga per ragazze raccontano una vicenda piena di azione, stile manga per ragazzi; le armi delle protagoniste sono bacchette e gioielli magici come nel genere “maghette”; Usagi è la tipica antieroina del genere “umoristico”: ama abbuffarsi, è pasticciona e la sua massima preoccupazione sono i ragazzi di cui si innamora a ripetizione; la storia d’amore tra Usagi e Mamoru è a metà tra un feuilletton e una soap opera; le trasformazioni magiche delle protagoniste che si spogliano e si rivestono in sensuali abiti da combattimento ammiccano a un pubblico adulto.

Sailor Moon non si limita a rimescolare generi di successo, ma percorre anche una strada originale: la classica opposizione bene-male è quanto mai sfumata, tanto che nel corso della serie i “buoni” subiranno spesso il fascino dei “cattivi” e da parte loro molti “malvagi” subiranno un processo di crescita interiore che li porterà a schierarsi dalla parte del bene. In alcuni casi le “combattenti che vestono alla marinara” capiscono che i nemici hanno i loro stessi obiettivi: proteggere il proprio sistema di valori, il proprio pianeta, la propria famiglia.

Fonte: SailorMoonWorld

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