Album 2012: Quante cose possono accadere in tre mesi? Tutto, sembrerebbe. Eravamo rimasti a fine febbraio con qualche uscita interessante, ma certo niente per cui gridare al miracolo. Ed ora… Andrew Bird, Lotus Plaza, Beach House, Fanfarlo, Spiritualized… troppo per il nostro povero cuore. Ma andiamo con ordine.

Di Andrew Bird e Fanfarlo abbiamo già parlato qui e . E se qualcuno avesse qualche perplessità a proposito di Break it your self, riascolti Lusitania o Danse Carribe e poi dica, mano sul cuore, che questo non è uno dei migliori album dell’anno.

Si aggiunge alla lista delle uscite più attese Bloom dei Beach House, un album che conferma la solidità e le potenzialità del progetto di Alex Scally e Victoria Legrand, ma con melodie più aperte, ariose e cristalline, rispetto al precedente Teen Dream, come la bella Myth.

Restando in territorio dream-pop, ma con tocchi di psichedelia, shoegaze e di molte altre impalpabili suggestioni, parliamo di Lotus Plaza e prima ancora dovremmo riparlare di Deerhunter e di come da qui partano tutte le migliori esperienze musicali degli ultimi anni; diabolici. Non fa eccezione Locket Pundt, chitarrista del gruppo, che con Spooky Action at a Distance confeziona un album straordinario che recupera atmosfere e alcuni stilemi alla Deerhunter ma con un tocco peculiare fatto di loop, riverberi, sospensioni di grande impatto e un andamento come di narrazione che ci accompagna lungo tutti i dieci brani, da Strangers a Black Buzz.

Ma non poteva non arrivare qualche novità anche dal Canada. La prima buona notizia si chiama Adventures in Your Own Backyard, l’ultimo album del sempre ottimo Patrick Watson, una certezza nel panorama musicale contemporaneo, per ricchezza di influssi e maestria nel combinarli, in modi sempre nuovi.

La seconda buona notizia viene dai PS I Love You. Sì, ok, i loro Death Dreams possono sembrare già sentiti e un po’ grezzi, ma l’album nel complesso è godibile, coi suoi testi stralunati che delineano una parabola artistica timida e tenera. E poi il coro di Sentimental Dishes è irresistibile: I don’t wanna do the dishes!/ You don’t wanna do the dishes!

Spostiamoci in Gran Bretagna per uno sguardo sui nuovi album di Alexander Tucker, Spiritualized e Allo Darlin’. Molto interessante il nuovo lavoro dell’eclettico artista di Kent, che in Third Mouth prosegue la sperimentazione sul linguaggio folk, con echi prog, come in The Glass Axe, elettronici e world. I londinesi Allo Darlin’, invece, sviluppano il loro sound fresco in Europe, raggiungendo una maggiore maturità musicale, in pezzi curati e complessi come la title track Europe. Infine, gli Spiritualized di Jason Pierce tornano con l’intenso Sweet Heart, Sweet Light, un album non sorprendente ma carico di poesia semplice ed onesta, come la toccante So Long You Pretty Thing, in chiusura.

Ultimi suggerimenti: meglio tenere d’occhio  i Young Man di Chicago (ecco Fate dal loro nuovo album Vol.1) e ascoltare con attenzione Clear Moon, nuovo album del progetto Mount Eerie di Phil Elvrum, in particolare House Shape, colonna sonora ideale per Apocalissi imminenti.

Scritto da Barbara Nazzari.

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