La terza stagione di Misfits apre con una prima puntata che in sè non promette molto; quasi esclusivamente presentativa e priva della consueta verve, sembra sia stata scritta al solo scopo di creare un ponte tra un “prima” e un “dopo” della storia ricollegandosi in maniera approssimativa anche a quello splendido speciale natalizio che ci aveva in realtà lasciato con molte aspettative.

Ma è proprio guardando allo speciale di natale che va ripensato quest’inizio di stagione a cui sembra sia stato affidato un ruolo più che altro funzionale allo svolgersi degli eventi: alcune novità già annunciate dovevano essere spiegate e un nuovo inizio doveva trovare una sua collocazione all’interno della trama.

Ma andiamo con ordine. Sappiamo che, tra  la fine della seconda stagione e lo speciale natalizio, sono stati introdotti in Misfits due importanti novità che hanno impresso alla storia una nuova direzione: i cinque protagonisti hanno finalmente portato a termine il loro periodo ai lavori forzati del “community service” e, contemporaneamente, hanno assunto nuovi poteri. Successivamente, come veniamo a sapere attraverso una speciale puntata web, Nathan lascia gli amici per trasferirsi a Las Vegas dove, complice il suo nuovo potere, si inventa truffatore di professione nei casinò della città, fino al momento in cui non viene scoperto e arrestato. Questa prima puntata di stagione infine aggiunge un altro elemento di rottura importante: l’introduzione di un nuovo personaggio, Rudy che ha il potere di sdoppiarsi in due.

Viste le premesse, quindi, la prima puntata della terza stagione non poteva abdicare a quella funzione introduttiva di cui si parlava. Eppure si ha la netta sensazione che qualcosa stoni nell’insieme ed è forse il modo in cui tali premesse sono svolte e risolte a lasciar perplessi, perché la direzione che sembra più ovvia sarà invece sovvertita completamente. Senza ricorrere ad ulteriori colpi di scena, a provocare questo cambiamento di prospettiva sarà uno strano ripiegare su se stessa della puntata che finirà per riconfermare la linea narrativa della prima e della seconda stagione.

E così, i nostri eroi, dopo varie vicessitudini, si ritroveranno a fine puntata a vestire nuovamente i panni del “community service”, per scontare una nuova pena attraverso i lavori socialmente utili; d’altra parte anche il personaggio appena introdotto non presenta una caratterizzazione particolarmente originale, ricalcando sin troppo le caratteristiche di Nathan Young. Per quanto riguarda i nuovi poteri, invece, qualche novità interessante in questa terza stagione è presente: e così non possiamo non apprezzare il nuovo potere di Kelly o quello di Curtis che ricorda tanto il fumetto manga Ranma 1/2 (una citazione?).

Nonostante tutto, quest’inizio di stagione però non convince e questa prima puntata sembra presentarsi solo come un ripensamento, un dietro front anche troppo brusco che concede poco all’immaginazione.

Scritto da Rossella Carpiniello.

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