Tempo fa avevamo dedicato ampio spazio alla nuova band di Liam Gallagher (Beady Eye) e alle sue lasagne. Oggi, invece, per evitare invidie e malumori da parte del fratello Noel Gallagher, non possiamo ignorare il suo ritorno sulla scena in veste di cantautore solista e ci vediamo quindi costretti a rendere noto il nostro autorevole parere al riguardo.

Con un nome suggestivo, ma piuttosto complicato (ci si mette venti minuti a leggerlo tutto) The Noel Gallagher’s High Flying Birds, la nuova band dell’ex chitarrista nonché autore della maggior parte dei pezzi di successo degli Oasis promette di dare una lezione al fratellino dopo la sua dipartita dal gruppo l’anno scorso con conseguente scioglimento della band.

Era da tempo che i fan della band più famosa di Manchester aspettavano il ritorno di Noel, come i rumors già da mesi facevano intuire. E così ecco arrivato il primo singolo, anche se rilasciato, per ora e con abile mossa markettara solo tramite video su Youtube e da domenica prossima, 21 agosto, su I-Tunes e Co.: The Death of You and Me. Per la cronaca l’album intero uscirà ad ottobre.

La canzone non è affatto male. Per quanto il pezzo possa ricordare una chitarra alla Je so pazzo di Pino Daniele e sia anche piuttosto simile alla marcetta del bel singolo degli stessi Oasis The Importance of Being Idle dall’album Don’t Believe the Truth (2005), l’impronta originale di Noel è inconfondibile e rischia di far sfigurare il primo e unico (per ora e per fortuna, secondo qualcuno) album dei Beady Eye. In effetti, se quest’ultimo aveva comunque offerto una compilation di canzonette più o meno piacevoli ma sempre legate a schemi semplici e testi a volte poveri, succedaneo scarso delle indimenticabili atmosfere del gruppo “deceduto”, sembra davvero che il singolo di Noel possa invece essere all’altezza della carriera dei compianti Oasis, con un po’ più di sostanza musicale ma forse ancora pochina innovazione. Certo manca il timbro particolare di Liam che, assieme alla composizione di Noel li avevano resi popolari in tutto il mondo: tuttavia, bisognerà ascoltare il disco completo per farsi un’idea riguardo al futuro creativo dei Noel Gallagher’s High Flying Birds o, come potremmo ribattezzarli visto che gli acronimi ci fanno impazzire, NGHFB. Certo sembra la sigla di un’organizzazione non governativa per la pesca nell’oceano indiano ma il suo effetto lo fa.

L’influenza country e statunitense, comunque, già molto presente nell’album già citato degli Oasis del 2005, è ancora più marcata in questa prima prova da solista di Noel, anche grazie al video di ambientazione USA, molto saloon western retrò e molto molto poco brit: prova che non sembra aver deluso le aspettative dei fan, anzi. Il video attualmente conta più di un milione e mezzo di views e le aspettative sulle vendite di ottobre potrebbero rivelarsi davvero rosee per un fratello e forse molto grigie per l’altro.

Scritto da Massimiliano Lollis.

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