Harry Potter: che siate veterani del fandom potteriano cinematografico, in prima fila già dieci anni fa all’uscita del primo adattamento, oppure novizi incuriositi dal battage pubblicitario senza precedenti, nelle prossime tre settimane Cinema Errante vi accompagnerà in un viaggio alla (ri)scoperta dei primi sei capitoli della saga. Consigliatissima anche la lettura parallela dei romanzi, che vi fornirebbe una serie infinita di particolari aggiuntivi e di spiegazioni spesso assenti nei film; ma se nemmeno la placida stagione estiva vi spinge in libreria, abbandonatevi alla bacchetta errante, che vi farà volare a suon di Wingardium Leviosa dritti dritti allo scontro finale!

Partiamo dai primi due episodi:

Harry Potter e la pietra filosofale (2001)

Ogni saga ha un inizio, si sa, e  dopo aver visto crescere Anakin Skywalker ci prepariamo a seguire l’evoluzione di Harry (Daniel Radcliffe). Il primo adattamento cinematografico, complessivamente piuttosto fedele (anche grazie alla dimensione gestibile del libro), presenta la struttura tipica che i fan impareranno presto a riconoscere. Un lungo siparietto iniziale illustra la grama vita di Harry presso gli zii babbani (non-maghi) fino al catartico arrivo della lettera di ammissione a Hogwarts, che apre letteralmente le porte della magia al giovane e ignaro “ragazzo sopravvissuto”. Harry è infatti l’unico al mondo a essere scampato all’Anatema che Uccide, scagliato dieci anni prima dal Signore Oscuro (subito introdotto come l’arcinemico per eccellenza). Il viaggio sull’Hogwarts Express, il rituale dello smistamento nelle quattro case della scuola, i primi rudimenti di magia teorica e pratica, le partite di Quidditch e la nascita della profonda amicizia con Ron (Rupert Grint) e Hermione (Emma Watson) preparano il cammino verso la prima grande avventura, la ricerca della leggendaria pietra filosofale nascosta nel castello per impedire a Voldemort di raggiungere l’immortalità. Un film ancora “per tutta la famiglia”, ma indispensabile per capire dove tutto è cominciato.

Da vedere per: il binario 9 3/4; la memorabile partita di scacchi viventi; e perché chi ben comincia è a metà dell’opera.

Harry Potter e la camera dei segreti (2002)

L’impianto dei primi due capitoli è fortemente condizionato dalla regia di Chris Columbus, perfetta per l’adattamento dei romanzi iniziali, ma sostituita poi alle soglie della pubertà (dei protagonisti, ma anche della saga stessa). Il secondo episodio riprende la struttura del precedente: dopo aver finalmente raggiunto Hogwarts sfuggendo alla “protezione” dell’elfo domestico Dobby (con tanto di viaggio su una Ford Anglia volante), Harry dovrà nuovamente addentrarsi nei luoghi più reconditi della scuola, raggiungendo la misteriosa camera dei segreti e affrontando il terribile basilisco per salvare Ginny (Bonnie Wright), sorellina di Ron posseduta dal fantasma del giovane Voldemort.

Da vedere perché: compare il primo horcrux, anche se ci vorranno altri quattro film per scoprirlo; Kenneth Branagh interpreta l’esilarante professore-impostore Gilderoy Allock.

Appuntamento alla prossima settimana per il terzo e il quarto capitolo della saga!

Continua a errare con noi su Facebook e Twitter per essere sempre aggiornato sulle recensioni e gli articoli del sito.