John Malkovich è entrato nel cast di Educazione siberiana, il nuovo film di Gabriele Salvatores, le cui riprese inizieranno a fine agosto e si svolgeranno quasi completamente in Lituania.

Per il grande attore americano, 58 anni, si tratta dunque di un ritorno al cinema d’autore, dopo un’intera stagione dedicata ai blockbuster – ha interpretato Jonah Hex, RED e Transformers 3 – e della quarta collaborazione con un regista italiano, avendo già recitato, nel corso degli anni, per Bertolucci, Antonioni e la Cavani.

In questo film – tratto dal romanzo autobiografico di Nicolai Lilin e ambientato nel sud della Russia tra il 1985 e il 1995 – si narrano le vicende di un gruppo di delinquenti che si autodefiniscono “criminali onesti”. A Malkovich è stato affidato il ruolo chiave di Nonno Kuzja, cui spetta il compito di impartire i principi etici del gruppo al giovane nipote Kolyma, interpretato dall’attore lituano Arnas Fedaravičius. A fianco dei due protagonisti, reciterà l’ex proprietario della Belstaff Manuele Malenotti che, dopo le piccole apparizioni in The Tourist e nell’ultimo Pirati dei Caraibi, ha l’occasione di misurarsi con un ruolo più impegnativo.

Il film, prodotto da Cattleya e sceneggiato da Gabriele Salvatores assieme a Stefano Rulli e Sandro Petraglia, è stato definito dallo stesso regista un “Eastern”, dato che la cadenza e l’epicità tipiche del western sono state calate oltre la Cortina di Ferro.

Se nel passato le frequenti partecipazioni di attori stranieri erano la dimostrazione dell’eccellenza del cinema italiano, oggi la presenza di un fuoriclasse come John Malkovich in Educazione siberiana non può che essere letta come un segno dell’ottimo stato di salute che, malgrado tutto, il nostro cinema sta vivendo.

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